Il Puzzone è pronto per la sua prima festa

Si terrà il 17 settembre a Moena in attesa del riconoscimento Dop


Gilberto Bonani


MOENA. Il Puzzone, gloria casearia di Moena, sarà festeggiato il 17 settembre prossimo con un grande evento. Si tratta della prima celebrazione del formaggio la cui fama ha travalicato il ristretto territorio delle valli di Fiemme e Fassa. Come si può intuire dal nome, il Puzzone si caratterizza per un potente afrore, ma piace. Piace non solo ai montanari, ma anche ai gourmet dal palato fine. Il Puzzone è nato a Moena e il suo vero nome ladino è "Spretz Tzaorì" (formaggio saporito).

Il segreto risiede nella qualità del latte e nella pratica della spugnatura giornaliera delle forme durante la stagionatura: Un lavoro faticosissimo. Nel magazzino ci sono alcune migliaia di forme e ogni settimana bisogna girarle una per una e lavarle con un panno imbevuto d'acqua. Il trattamento della crosta con acqua favorisce le fermentazioni batteriche che danno al formaggio un profumo intenso, penetrante e l'inconfondibile crosta rosso mattone.

Si tratta di un'usanza dall'origine sconosciuta e rara, approdata nelle valli di Fiemme e Fassa in tempi remoti. Gli unici altri esempi di croste lavate in Italia sono la Fontina e il Taleggio. Chi incentivò la produzione e la diffusione anche fuori della piazza di Moena fu Giuseppe Rovisi, casaro del locale caseificio, scomparso prematuramente non prima però di ricevere riconoscimenti ufficiali della sua attività a Grenoble.

Dopo la chiusura del caseificio di Moena la produzione del Puzzone è emigrata a Predazzo. Qui ogni giorno sono lavorati dai 120 ai 130 quintali di latte raccolti dagli allevatori di Predazzo e Moena. Da questo mare di latte si ottiene il Puzzone. C'è poi un Puzzone ancora più ricercato da alcuni anni presidio Slow Food. Si tratta del Puzzone di malga prodotto, come dice la parola, con il latte delle bestie portate all'alpeggio.  L'evento, oltre a chiudere la stagione estiva con una serie di iniziative legate al formaggio, ha l'obiettivo di sollecitare il riconoscimento del marchio di qualità europeo Dop.

A tutt'oggi la voluminosa pratica, depositata da sette anni presso il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, è ferma. L'intoppo è rappresentato dal mancato accordo sulle modalità di somministrazione degli alimenti agli animali. L'assessore Tiziano Mellarini ha promesso che entro l'anno l'obiettivo sarà raggiunto. Insomma, i festeggiamenti di metà settembre vorrebbero essere un "assaggio" di quello che avverrà quando il Puzzone potrà fregiarsi del sospirato marchio di qualità.













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