Il prefetto: «Piazza Dante va recintata»
In Comitato sicurezza alta tensione tra sindaco, governatore e questore. Gioffrè: «Avere il cancello ci aiuterebbe molto»
TRENTO. Una bella recinzione e una solida cancellata. Anche per il Commissario del Governo Pasquale Gioffrè è questa la soluzione più utile per piazza Dante. La stessa avanzata qualche giorno fa dal questore D'Ambrosio. Dalla riunione del Comitato di sicurezza di ieri sono emerse alcune proposte pratiche per ripristinare la vivibilità della piazza.
Ma tocca riferire anche di un'inevitabile coda di malumori tra i protagonisti del summit, tali da rasentare lo scontro istituzionale. Quindici giorni ad alta tensione, con le scorribande di spacciatori nel parco di fronte alla stazione e per le vie della città, si sono portati appresso anche giudizi taglienti e rinfacciamenti reciproci. In apertura di riunione toccava al sindaco Alessandro Andreatta e al questore D'Ambrosio “chiarirsi”. Più avanti era ancora il primo cittadino a ribattere a muso duro al presidente della Provincia Ugo Rossi “reo” di avergli proposto ieri mattina ulteriori fondi per potenziare la polizia municipale. E toccava dunque al padrone di casa, al Commissario del Governo «invitare tutti ad essere sereni, equilibrati e pacati».
Ma ecco il prefetto Gioffrè: «Ci siamo occupati in sostanza di due argomenti: la sicurezza di piazza Dante e le misure che dovrà adottare il Comune per dare attuazione al decreto Minniti, quello che per comodità chiamate Daspo ma in realtà si tratta di un decreto di allontanamento e di un divieto d'accesso. Su Piazza Dante confermiamo per il momento il dispositivo di controllo attuato in questi giorni e che proseguirà: il tema della sicurezza non può essere però affidato al monopolio delle forze dello Stato. Ci serve in questo caso la collaborazione e l'aiuto del Comune: per noi è fondamentale che in alcune zone venga potenziata l'illuminazione, non ci debbono essere zone d'ombra. Qualcosa in più si può fare, ma è un'ipotesi di lavoro per l'amministrazione comunale, si può fare con una recinzione: chiudere il parco non è la panacea di tutti i mali. E un rimedio utile ma che dovrà essere coniugato con altre iniziative. Se il Comune decide di recintare piazza Dante ci dà una mano. Il mio obiettivo – prosegue Gioffrè - è quello di liberare la piazza da presenze ingombranti, ho usato proprio questo termine. Allontanare le persone che ora stazionano nella zona e si dedicano ad attività illecite, ma per farlo ci serve una “fotografia” di queste persone. Più o meno lo sappiamo ma ora lo faremo con un metodo più scientifico. Altro tema: sulla sicurezza urbana con il sindaco e la Questura era già stato fatto un lavoro preparatorio per delimitare le aree in cui poter applicare le misure previste dal decreto Minniti. Da parte nostra c'è stato il parere favorevole ma è una pratica che ora dovrà proseguire il suo iter in Comune Ora vedremo quanto ci impiegano e poi si parte».
Nel corso della riunione è emersa anche l’idea innovatica, da verificare, di un presidio fisso, interforze: una sorta di garritta dotata di telecamere che avrebbe la sicura funzione di un deterrente psicologico e di rassicurazione per i passanti.
Il dubbio una volta di più sarebbe legato al costo in termini di personale da dedicare 24 su 24 alla postazione.