TRENTO. Comunque lo si guardi, questo lungo ponte dell’Immacolata, per Trento ed il Trentino in generale, è da registrare nel libro dei record. D’accordo, sui numeri si potrebbe discutere per anni ed ognuno resterebbe della propria opinione ma l’assalto, che per quattro giorni ha subito il capoluogo, è ben rappresentato anche da stime ufficiali che vengono fornite dagli addetti ai lavori, comprese le forze di polizia. Da venerdì alla giornata di ieri si calcola che a Trento siano entrate 200 mila persone; che i pullman parcheggiati sulle due sponde dell’Adige e negli altri stalli individuati dal Comune e nella zona di Trentinello, siano stati 650 e che i camper, compresi quelli che in maniera fortunosa sono riusciti a trovare un “buco” dove mettersi, arrivino a 4.800.

Un dato sui consumi? Fino al primo pomeriggio di ieri, paragonando il 2015 al ponte del Mercatino 2.009, solamente il Dario dei “Frati embriaghi”, ha cotto 1.200 litri di vin brulè, vendendo in più oltre 700 tazze. Tutto ciò anche grazie al tempo sempre bello, che di giorno ha convogliato in città i turisti i quali lasciavano il campo di sera agli “indigeni”. Alle casette allestite per confezionare i regali, fornire informazioni e raccogliere offerte per l’Atmar sezione pediatrica del Santa Chiara intitolata ad Alice Magnani, di pacchi ne sono stati incartati 2.000.

Detto questo, anche in considerazione del fatto che tutti i 7.000 posti letto erano occupati e che molti turisti qui per il Mercatino di Trento hanno occupato le stanze di hotel, residence e pensioni dalla Piana Rotaliana al Garda, un dato risalta sopra ogni altro: la soddisfazione di esercenti, negozianti, responsabili delle casette e chi più ne ha più ne metta. Una frase su tante ha indicato ieri mattina in piazza Fiera il significato di questa “bolgia e follia collettiva”: «Bon, adess nen en guera!», esclamato da uno standista con cappello piumato e grembiule blu, poco prima delle 10, orario canonico di apertura degli stand. Intendendo dire che pure ieri, come da sabato a lunedì, l’assalto è stato non solo continuo e pressante ma soprattutto remunerativo.

Bastava transitare strusciando tra passeggini e gente bardata per difendersi dalla fredda temperatura del mattino, per capire l’interesse suscitato da questa proposta che ormai è diventata il gioco dell’aspetto-Natale-e-vado-ai-mercatini. Che varia da Trento a Levico Terme, dal più piccolo dei paesi agli altri capoluoghi di provincia, con il Trentino Alto Adige ai vertici del gradimento nazionale. E non solo. Aromi, gusti, profumi, pacchetti, leccornie, sia in piazza Fiera che in piazza Cesare Battisti, con molti clienti pure in piazza Alessandro Vittoria dove al mega banco del Belli era impossibile accostarsi. Da piazza Battisti il corpo Bandistico di Cortesano ha portato a spasso centinaia di persone offrendosi poi in concerto.

Folla pure al luna park in piazzale Sanseverino, ai mercatini solidali e del volontariato di via Garibaldi e pienone nella sala della Fondazione Caritro che ha ospitato sino ad ieri il Mercatino della Croce Rossa Italiana. E se domenica in occasione dell’apertura gratuita per la prima domenica del mese, sia il Buonconsiglio che il Muse hanno fatto registrare numeri record, pure ieri non sono mancati i visitatori che all’ora di chiusura, assommavano rispettivamente a 811 per il castello del Buonconsiglio (più i 361 di Castel Thun) e 2.200 per il Muse. Chiuso invece, come ogni martedì, il Museo Diocesano Tridentino.

Per non lasciare alcuno a bocca asciutta, oggi dalle10, in piazza Fiera, al “Pastifico Moderno” casetta n. 24, distribuzione gratuita di pasta madre, massimo 50 pezzi: per prenotazioni chiamare lo 0464 436196 o scrivere a matteo@pastificiomoderno.net. Il prossimo week end si replica, con un’aggiunta di non poco conto; sabato e domenica si svolge la tradizionale fiera di Santa Lucia!

©RIPRODUZIONE RISERVATA