Il Pd fa la voce grossa: «A noi almeno tre collegi»
TRENTO. «Le elezioni politiche sono una cosa, quelle provinciali un’altra. Non accettiamo nessuno scambio. Sono due cose separate». Alza la voce il segretario provinciale del Pd Italo Gilmozzi al...
TRENTO. «Le elezioni politiche sono una cosa, quelle provinciali un’altra. Non accettiamo nessuno scambio. Sono due cose separate». Alza la voce il segretario provinciale del Pd Italo Gilmozzi al termine della riunione del coordinamento del partito che ieri ha tracciato la linea in vista dell’apertura delle trattative per le candidature alle provinciali. Il coordinamento ha scelto la delegazione che parteciperà alle trattative con gli alleati. Ne faranno parte, oltre allo stesso Gilmozzi, anche Luigi Olivieri, Giorgio Tonini ed Elisabetta Bozzarelli. Quindi sono rappresentate tutte le aree del partito. O quasi. Gilmozzi non fa nomi e neanche numeri, ma nella riunione di ieri è emersa una tendenza chiara: «Tre collegi è il minimo sindacale per il Pd. Meno di tre non è possibile», dicono molti esponenti di spicco. Tutti compatti nel ricordare che non ci devono essere scambi tra provinciali e politiche. Il Pd lo dice chiaro e forte: dobbiamo avere ttre collegi, a prescindere dalla partita sulle provinciali, a prescindere da chi sarà il candidato presidente. Quindi nessun cedimento al Patt e a Rossi. Tre collegi subito. E poi si vede.
Sul numero di collegi, Gilmozzi aggiunge scherzano, ma non troppo: «Tre, quattro, cinque. Noi ne chiederemo il più possibile». Ufficialmente, ieri non si è parlato di nomi, di candidati. In realtà, Michele Nicoletti ha dato la sua disponibilità alla ricandidatura alla Camera. Una disponibilità che è stata bene accolta e che, probabilmente, sarà premiata. In alto mare il Pd per gli altri due nomi. La candidatura di Nicoletti sembra mettere fuori gioco Donata Borgonovo Re che appartiene alla sua stessa rea politica e non sembra ambire troppo ad andare a Roma. Chi, invece, sta guardando alla capitale con occhi più interessati è Alessandro Olivi che molti osservatori vedono come sempre più orientato verso una candidatura alle politiche. Più complessa la scelta del terzo candidato. Molti davano per scontato la corsa della renziana della prima ora Elisa Filippi. C’è il problema, però di dove candidarla con Trento e Rovereto occupate da Nicoletti e Olivi. A osservare la partiti con interesse c’è anche Lucia Maestri, pronta a subentrare.