la nuova norma 

Il Patt: «Ridiamo ai cacciatori condannati il porto d’armi»

TRENTO. Il Patt interviene sulla questione del porto d’armi negato a chi ha precedenti penali: «Lo scorso settembre i parlamentari di PATT e SVP erano riusciti a far approvare una norma per eliminare...



TRENTO. Il Patt interviene sulla questione del porto d’armi negato a chi ha precedenti penali: «Lo scorso settembre i parlamentari di PATT e SVP erano riusciti a far approvare una norma per eliminare l’automatismo del mancato rinnovo del porto d’armi per i cacciatori che avevano subito, anche decine di anni fa, condanne penali. Ora il Questore applichi il principio di discrezionalità. La questione era legata ad un’interpretazione restrittiva dell’art. 43 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che impediva il rinnovo del porto d’armi anche a chi aveva subito negli anni scorsi lievi condanne penali a cui era seguita la completa riabilitazione e ai quali in tutti questi anni il porto d’armi era stato rinnovato. Centinaia di cacciatori erano esposti al rischio di vedersi rifiutare il rinnovo e molti di loro hanno ricorsi pendenti e che spesso hanno dato ragione ai cacciatori. Si tratta di un problema molto sentito dal mondo venatorio, perché la caccia, soprattutto nei piccoli centri di montagna più decentrati, rappresenta un'autentica e irrinunciabile passione».













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