Il Patt perde un terzo degli iscritti ed è guerra
Kaswalder fresco di espulsione accusa i vertici di essere distanti dalla gente Panizza: «Un calo fisiologico. Nel 2015 c’era il tesseramento precongressuale»
TRENTO. Sono tutti d’accordo solo sul fatto che i tesserati del Patt siano calati. Ma su quanto siano calati effettivamente non c’è accordo. Il segretario Franco Panizza spiega che il calo è stato di circa 900 tessere, tra il 2015 e il 2016. In particolare si sarebbe passati da 2800 tesserati a 1900 e non ci vede un grosso problema, visto che, secondo lui, i tesserati del Patt sono sempre stati tra i 1700 e i 2000 e che solo negli ultimi anni si erano avvicinati ai 3000. Per gli oppositori, a partire dall’ormai ex Walter Kaswalder, però, il calo è più marcato con un calo di circa 1100 tesserati in un anno. Un calo che starebbe a dimostrare l’allontanamento della gente, e la distanza delle politiche del Patt dai problemi delle persone comuni.
Kaswalder va all’attacco: « Resta il fatto che sono oggi a 6 consiglieri , che sono passati da 2900 a 1700 tesserati, che il consenso in certe zone è crollato. Ti basti sapere che nonostante ciò che dichiara Panizza Ottobre aveva 340 tessere nell' AltoGarda, e oggi il PATT ne conta 104. Anche in altre zone come la bassa Valsugana e la Vallagarina i numeri sono crollati a meno della metà.Nella stessa val di Non le tessere 2016 sono il 40% dell'anno precedente. Adesso si metteranno a fare tessere a tutto spiano per dimostrare la loro forza , ma ora il giocattolo scricchiola. Vedremo chi saprà fare meglio per il 2018.
Noi siamo volonterosi e soprattutto guardiamo avanti. Abbiamo 20 mesi per strutturarci e per crescere.
La vera sfida è dare forma e sostanza alle nostre idee e riempire un vuoto di idealità che si è pericolosamente palesato.
Panizza, ovviamente non è d’accordo e snocciola i numeri: «Nel 2013 gli iscritti erano 1300, nel 2014 , 2000 e solo nel 2015 sono saliti a 2800. Non c'è alcun crollo dei tesserati Patt, siamo sempre stati tra i 1700 e i 2000 iscritti, questo è il nostro trend. Il dato 2015 è fisiologicamente legato all'anno del congresso, dove si rinnovano tutti i coordinatori di valle e le sezioni. Il nostro congresso è stato a marzo 2016, abbiamo fatto due mesi di assemblee precongressuali sul territorio e il tesseramento si è chiuso a novembre 2015. Ogni seduta di giunta approviamo i nuovi tesserati, e ne abbiamo circa un centinaio di nuovi nei primi mesi del 2017».
Quanto a casi specifici, come l'Alto Garda, anche in questo caso per Panizza non ci sono sorprese: «Gli iscritti nel 2016 sono calati per il semplice fatto che il numero era esploso l'anno prima, legato allo scontro tra Giuliani e Ottobre e poi alla candidatura a segretario di Ottobre. Abbiamo comunque circa 180 tessere che è un ottimo dato».
Poi, però, Panizza riconosce che c’è un problema di distanza dagli elettori: «Dopodiché non nascondo che il Patt ha il problema di tutte le forze politiche che hanno una responsabilità di governo. In più il Patt oggi ha la necessità di combattere la percezione che gli autonomisti sono divisi».
Resta da vedere se la politica delle espulsioni degli esponenti considerati più critici con la maggioranza paghi. La prossima prova sarà quella delle urne, tra più di un anno e mezzo. Nel frattempo, gli ex stanno affilando le armi e preparano movimenti politici di ispirazione autonomista. Per questo mondo sarà un anno e mezzo molto intenso.