Il nuovo percorso nascita promosso dalle madri 

Punti nascita chiusi nelle valli, ma l’«ostetrica dedicata» è apprezzata dalle donne Le anticipazioni di un questionario. E l’assessore Zeni: «È già una best practice»



TRENTO. Le mamme promuovono il percorso nascita che l’Azienda sanitaria ha avviato in seguito alla chiusura di alcuni punti nascita sul territorio. Questo almeno è il risultato di un questionario sottoposto alle neo-madri che hanno seguito il percorso e che ne hanno dato una valutazione positiva: «Abbiamo ricevuto solo una valutazione critica - confermano all’azienda sanitaria - frutto più che altro di un equivoco». L’obiettivo ora è di potenziare il percorso anche nei territori della valle di Non e Trento dopo l’avvio nelle Giudicarie, Alto Garda, Valsugana, Tesino, Primiero, Fiemme e Fassa.

L’assessore alla salute, Luca Zeni, al di là della soddisfazione delle partecipanti mette in evidenza anche il fatto che l’iniziativa trentina viene considerata una “best practice” negli ambienti sanitari nazionali e internazionali: «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di garantire la sicurezza al momento del parto - ha detto - anche quando si è trattato di chiudere i punti nascita che non rispettavano i parametri fissati dal ministero dal punto di vista del numero di parti all’anno. Ma quello che abbiamo creato dopo, cioè un percorso di accompagnamento delle madri prima e dopo il parto, con una presa in carico globale, viene considerato come un esempio da seguire, che ha incontrato l’interesse anche dell’organizzazione mondiale della sanità». Quanto al rischio di “affollamento” dei reparti maternità di Trento e Rovereto (dove sono stati indirizzati i parti provenienti dagli ospedali periferici) Zeni ha garantito che si tratta di preoccupazioni infondate: «Questa riorganizzazione va di pari passo con il calo demografico, tanto che già quest’anno ci avviamo ad avere in Trentino 4.300 parti rispetto ai 4.600 dell’anno scorso e agli oltre 5 mila che degli anni scorsi».

Il percorso nascita è rivolto alle donne in gravidanza che - rivolgendosi al Cup dell’azienda sanitaria - possono prenotare il primo colloquio in gravidanza. Il percorso prevede la presenza di un’ostetrica dedicata pronta a seguire la madre in ogni momento del parto. Naturalmente c’è un canale diverso per le donne in gravidanza che presentano fattori di rischio. Le visite (sia prima che dopo il parto) si svolgono sul territorio nei consultori familiari o nelle sedi dei poliambulatori dell’azienda sanitaria.

E proprio alcune madri hanno accettato di fare da testimonial per questo percorso, all’interno di un video pubblicato dall’azienda sanitaria. Ad esempio una giovane madre di Madonna di Campiglio: «Confesso che all’inizio della gravidanza avevo paura per la grande distanza: da Campiglio a Trento ci sono un bel po’ di chilometri. Ma vorrei consigliare alle mamme di affidarsi, sulla base della mia esperienza: sono stata seguita sempre dalla stessa persona, che ha imparato a conoscermi, con grande serenità e tranquillità. Un’ostetrica sempre reperibile, che potevo chiamare (o contattare via posta elettronicva) per qualunque esigenza o richiesta. E questo per me è stato davvero molto importante». E un’altra madre: «Ero contenta, ma avevo anche paura: la mia ostetrica mi ha seguito e mi ha dato fiducia. Ho pensato: insieme ce la facciamo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano