Il notaio folgorato da Mozart

La storia dell'opera monumentale di Marco Murara


Annely Zeni


TRENTO. Nato a Trento, classe 1976, maturità al Liceo Prati, quindi laurea in giurisprudenza nel 1999. A soli ventotto anni vince il concorso notarile e diventa uno dei più giovani notai d'Italia, assegnato alla sede di Egna, dove tuttora svolge la professione, mentre da Trento la sua residenza si è spostata in quel di Bolzano. Questa in sintesi è la scheda biografica di Marco Murara, già indubbiamente significativa di una personalità di sicuro spessore intellettuale. Ma il trentacinquenne notaio trentino non si è mai accontentato di codici e codicilli, coltivando una passione tenace per la storia, in essa poi prediligendo, attraverso studi tutt'altro che dilettanteschi, due settori apparentemente distanti tra di loro quali la musica e l'astronomia. Distanza solo apparentemente incolmabile.

Un uomo forse d'altri tempi, proveniente da quei pianeti medievali in cui si coltivava l'arte dei suoni (matematica, geometria, astronomia, musica) studiando le melodie del rosso Marte, di Giove o Saturno, in forza del numero puro (matematica) o applicato (geometria e appunto astronomia e musica).

Volendo risalire il corso dei secoli non manca comunque, neppure in Trentino, una lunga teoria di professionisti, di medici, di avvocati, di farmacisti, tutti dediti alle belle arti, dalla poesia alla pittura, alla musica.

Pure notai, naturalmente: da una famiglia "notarile" per esempio nasceva, sul finire del Seicento, il talento straordinario di Francesco Antonio Bonporti, prete di professione, compositore (ma anche pittore) per un "diletto" destinato all'immortalità.

Non sappiamo oggi quale destino sarà riservato a Marco Murara: certo il notaio di Egna ha firmato qualche importante ipoteca (tanto per restare in tema) sul proprio futuro di studioso, non solo scrivendo di astronomi per la Biographical Encyclopedia of Astronomers ma soprattutto trasformandosi in musicologo nel nome di Mozart.

"Folgorato", ancora dodicenne - come egli stesso ama affermare - dall'ascolto del "Don Giovanni", al divino, meglio diabolico considerando la materia di quell'opera, genio mozartiano, si è dedicato con totale entusiasmo e certosina pazienza.

E raggiungendo un primo risultato (nel 2004 ed in collaborazione con Bruno Bianco): la pubblicazione di tutti i testi musicati da Mozart (libretti d'opera, arie da concerto, cantate, opere sacre, Lieder, etc.) per i tipi della Casa Editrice Marco Valerio di Torino (titolo del libro: "Mozart. Tutti i testi delle composizioni vocali").

Così il mondo della musicologia ha cominciato ad accorgersi di Marco Murara e lui non è rimasto a guardare, gettandosi subito a capofitto in un'impresa kolossal.

Si tratta della prima traduzione in italiano ("visto che ho approfondito la conoscenza del tedesco per ragioni lavorative" per stare con le sue parole) dell'epistolario di Wolfgang Amadeus Mozart e dei suoi familiari: un corpus enorme, come è noto, di scritti, fonte preziosissima ed insostituibile per la ricostruzione del breve quanto intenso transito biografico del salisburghese.

Tre volumi, ben 2.022 pagine, che attraverso 826 lettere, dal 1755 al 1791, raccontano in "viva voce" il quotidiano e lo straordinario, i successi e le delusioni del compositore e della sua famiglia.

L'opera, aperta da una prefazione di Sandro Cappelletto e corredata da un ricco apparato di note, con brevi spiegazioni di carattere storico e biografico, riferimenti alla cultura dell'epoca, collegamenti fra le varie lettere, annotazioni interdisciplinari ("Ci ho trovato gusto" - dice Murara) viene stampata dalla prestigiosa Editrice Zecchini ed ora è già disponibile nelle librerie in quanto dopo essere stata data alle stampe è stata messa in vendita già nella giornata di ieri, sabato 1º ottobre. Un'opera monumentale - come detto - del notaio che a suo tempo fu folgorato dalle note di Mozart.













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