Religione

Il Natale nel Duomo di Trento, don Lauro Tisi: «La speranza nasce dal bisogno di essere amati»

La celebrazione del Santo Natale ha visto un duomo gremito di fedeli, l’omelia dell’Arcivescovo di Trento ha parlato della forza della vita anche nei periodi bui, sostenuta dalla fede


Claudio Libera


TRENTO. In un duomo gremito di fedeli, con la presenza delle massime autorità civili amministrative militari e religiose, si è svolto oggi 25 dicembre 2023, il primo dei riti che ci accompagneranno i fedeli sino all'Epifania, la celebrazione del Santo Natale. Come ha detto il vescovo don Lauro, "Natale racconta non solo un Dio che ama , ma un Dio che si lascia amare. E chi non si lascia amare, in realtà non ama nessuno”. 

Monsignor Tisi ha esordito citando le parole di speranza di Etty Hillesum, vittima dell’Olocausto, capace di “vedere – ha commentato Tisi –  anche nel posto più indicibile come un campo di concentramento, uno spiraglio di luce”.  “Il volto di Dio che si fa Bambino, piccolo, fragile, vulnerabile – ha aggiunto don Lauro – è lo spicchio di cielo che può squarciare le tenebre di quest’ora drammatica”. “La sua vulnerabilità, la sua fragilità, incredibilmente è forza, è vita”, argomenta l’Arcivescovo riprendendo il “fotogramma evangelico” con le parole dell’angelo ai pastori: “Questo per voi il segno: troverete un bambino, avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.   

La Santa Messa di Natale in Duomo, don Lauro Tisi e la potenza di amare

Nel duomo di Trento si è celebrata questa mattina, 25 dicembre, la Santa Messa di Natale con l'Arcivescovo di Trento Don Lauro Tisi che ha parlato del periodo buio che stiamo vivendo a causa delle guerre nel mondo e l'attaccamento alla speranza che ci dà la forza di amare

Il fatto di “non accettare la vulnerabilità, sognare di essere invulnerabili è il male dei mali” sottolinea monsignor Tisi, annunciando che “Dio viene a liberarci da questa schiavitù e a offrirci salvezza”. 

“Egli –ha attestato l’Arcivescovo – ci salva dalla paura che il far posto all’altro, accreditarlo, porti alla rovina di noi stessi. Grazie al Dio di Betlemme abbiamo la possibilità di fare esperienza che lasciare entrare ed accogliere l’altro nella vita è beatitudine, antidoto alla morte, liberazione dall’ossessione di sé”.

“Da dove, allora, fiorisce la speranza?”, si è interrogato infine don Lauro. “Dalla disponibilità – è la risposta alla luce del Vangelo – a lasciarsi avvolgere in fasce. Dal riconoscere il bisogno viscerale di essere amati”.

Animata dalla Cappella musicale del Duomo, la Messa è andata in onda in streaming sul canale YouTube della Diocesi, su Telepace Trento e Trentino Tv.

 













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