la storia

«Il mio incontro speciale con Papa Francesco»

Graziella Anesi di HandiCrea ha partecipato alla messa in Santa Marta, a Roma: «È stato un regalo stupendo. Mi ha chiesto di pregare per lui»


di Paolo Piffer


TRENTO. C’era anche Graziella Anesi, fondatrice della cooperativa HandiCrea, punto di riferimento per il mondo della disabilità, ad assistere, un lunedì di fine gennaio, alla messa mattutina di Papa Francesco nella residenza di Santa Marta a Roma. «Sì – conferma la presidente – Non nascondo che era un mio desiderio. Si è trattato di una specie di regalo per i miei 60 anni. Vede, indipendentemente che si creda o meno, questo Papa mi ha da subito affascinato per la sua umanità, per il suo rapporto con la gente».

Nella cappella dove si è celebrata la messa c’era una cinquantina di persone. «Un’atmosfera intima, particolare», riflette Graziella. Come sia riuscita a partecipare, la fondatrice di HandiCrea lo racconta così: «Come detto, che mi sarebbe piaciuto partecipare, che fosse un mio desiderio, era risaputo. E per essere riuscita a soddisfarlo devo ringraziare, e parecchio, sia mio fratello Sergio (ex sindaco di Baselga di Pinè e presidente del comitato organizzatore delle Universiadi invernali che si sono svolte in Trentino, ndr) che il vescovo Bressan. So che diversi mesi fa è stata fatta una richiesta e a fine dicembre è arrivata all’arcivescovo una lettera dalla Segreteria vaticana nella quale mi era rivolto l’invito a partecipare, lunedì 26 gennaio, alla messa che ogni giorno, la mattina, il Papa celebra nella residenza di Santa Marta. E, puntualmente, mi sono presentata».

Non ci avrà dormito la notte, mica è invito di tutti i giorni. «Ma no, piuttosto, una certa curiosità per poter sentire e vedere da vicino una persona come Papa Francesco che è figura che non mi ha lasciato certo indifferente, fin dalla sua elezione». «In effetti – prosegue Graziella – sono rimasta stupefatta dal suo modo di porsi davanti agli altri, per questo suo tratto colloquiale. Per me è stato veramente un regalo, una mattinata speciale e molto bella, gratificante».

Ha avuto modo di scambiare qualche parola con Papa Francesco? «Certamente, per quanto per pochi minuti. In queste occasioni, visto che i partecipanti sono in numero limitato, il Papa rivolge una parola ad ognuno, si ferma e rivolge un pensiero a chi ha partecipato alla messa». E che cosa vi siete detti? «Eh, guardi – sorride Graziella - Ma sì, insomma, il Papa mi ha detto che persone come me danno la carica agli altri. E io gli ho risposto: “Non sempre, santità. Sa, a volte può essere molto difficile”. E mi ha sorriso. E poi ha aggiunto: “Preghi per me”. Questo mi ha molto colpito, questa umanità, il chiedere agli altri di pregare per lui. Penso che anche a chi non crede possa essere di conforto». E del Trentino, d’altra parte Papa Francesco aveva acceso in Vaticano la fiaccola delle Universiadi, ha avuto modo di accennare? «Gli ho fatto vedere l’opuscolo che ricorda le Universiadi invernali e poi gli ho donato un bel libro sul Trentino. Mi è sembrato il minimo. Ma, al di là di questo, posso dire che per me è stata una giornata indimenticabile. Un vero regalo».

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