LA STORIA

Il gatto sul furgone dei traslochi: scomparso a Villazzano, ritrovato a Nomi

Il diciottenne Mallo torna a casa grazie ai social e alle volontarie dell’associazione “Le Fusa” di Rovereto


Sandra Mattei


TRENTO. Adesso se ne sta protetto a casa, circondato dalle attenzioni e dalle coccole dei suoi proprietari. E forse, prima di avventurarsi troppo in giro, ci penserà due volte. Sì, perché la storia che è capitata a Mallo, un gattone tigrato che va per i 18 anni, ha dell’incredibile.

Il micio Mallo (così chiamato perché è un testardo, come una noce) si è perso sabato 9 maggio. I suoi proprietari, Manuela e Stefano, abitano a Villazzano sopra il teatro, in una strada chiusa, per cui anche se il gatto è anziano non si preoccupano se esce durante il giorno, perché di traffico lì non ne passa e lui può aggirarsi indisturbato anche nell’ampio parco confinante. Ma quel sabato Mallo non torna a casa, né la sera, né la mattina dopo. Racconta la sua “mamma”: «Il nostro micio è un abitudinario, lo abbiamo da 16 anni, ci ha scelto lui perché è un trovatello e da allora non ci siamo mai separati. Durante il giorno esce, ma quando torniamo con la macchina a casa, lui arriva sempre. E la notte dorme con noi, quindi quando non è tornato, ci siamo subito preoccupati. Abbiamo coinvolto anche i vicini, perché tutti lo conoscono, ma nessuno l’aveva visto. Una delle possibilità è che fosse salito su un furgone di una vicina, che in quei giorni traslocava a Isera, ma in quel caso le speranze di trovarlo sarebbero state minime».

Scatta così la ricerca sui social, ma vai a capire dove possa essere finito. Passa una settimana e le speranze che Mallo possa essere trovato sono ridotte all’osso. E invece, nella serata di sabato 16 maggio, una delle volontarie dell’associazione “Le Fusa” di Rovereto, Barbara Battisti, che ha condiviso le foto del gatto scomparso, scorrendo Facebook vede che un signore di Nomi ha postato il ritrovamento di un micio.

Anche se è mezzanotte, Barbara gli telefona e lui conferma che il gatto è nella legnaia di casa. «Ho avuto un presentimento che potesse essere Mallo – riferisce Barbara – ma mi sembrava impossibile, perché voleva dire che il micio, una volta arrivato a Isera, aveva vagato per una settimana, nella direzione giusta per tornare a casa. Mi sono comunque precipitata a Nomi e, vedendo il gatto, provato, magro, ma che per l’età poteva essere Mallo, ho pensato che se era proprio lui, era un miracolo».

Barbara se l’è portato a casa e domenica ha telefonato a Manuela e Stefano. «Anche loro non ci speravano più – racconta Barbara – ma quando ci siamo incontrati e lui li ha visti, dal miagolio e dalle feste, non c’è stato dubbio che la storia era finita bene». Miracoli della Rete.

 













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