Il difensore civico: «Sei comuni non mi hanno risposto. Perché?»
L’attività di un anno raccontata da Raffaello Sampaolesi: quasi mille casi, il 37 per cento risolto positivamente. Ma c’è chi risponde in ritardo o chi tace...
Sono 937 i casi trattati dal Difensore civico e Garante dei minori del Trentino nel 2012. Quelli con intervento ed esito positivo sono in percentuale il 37%. Le materie trattate riguardano l’ordinamento (37%), il territorio e l’ambiente (35%, i servizi sociali e culturali (14%), l’economia e il lavoro (10%) e la pubblica tutela dei minori (4%). Rispetto agli interventi, nel 6% dei casi non c’è stata risposta dagli enti coinvolti, nel 15% ci sono voluti più di tre mesi. Questi alcuni dei dati contenuti nella relazione 2012 del Difensore civico e Garante dei minori del Trentino presentati oggi dal suo presidente Raffaello Sampaolesi. Relazione che sarà discussa il 9 luglio dal Consiglio provinciale.
«Oggi il cittadino è sempre più debole di fronte alla pubblica amministrazione - ha esordito Raffaello Sampaolesi - perché deve districarsi nei meandri di troppi uffici non sempre necessari», ha detto Sampaolesi. «Questo stato di cose rende prezioso il servizio del Difensore civico del Trentino, che offre ai cittadini tutto l’aiuto possibile, in modo completamente gratuito e senza formalismi, per ascoltarli e dare loro delle indicazioni. Non solo nella propria sede di Trento ma mettendo anche a disposizione dei recapiti mensili nelle valli». A tutt’oggi la convenzione con il Difensore civico è stata firmata in Trentino da 176 Comuni, 4 Comunità di Valle, 12 Rsa e un consorzio.
Nell’affermare che il bilancio dell’attività svolta nel 2012 è ampiamente positivo, Sampaolesi ha giudicato emblematici e gravi i casi dei pur pochi enti pubblici (per lo più Comuni) interpellati dall’ufficio, le cui risposte sono mancate del tutto (6), oppure hanno accumulato «intollerabili ritardi» (in 15 casi più di 3 mesi rispetto al limite previsto di un mese). «Per le amministrazioni comunali di Tenno e Tenna convenzionate ci siamo rivolti anche ai consigli comunali, ma senza ottenere risposta», ha osservato Sampaolesi secondo cui «questi silenzi che ostacolano il lavoro del Difensore civico generano nei cittadini delle domande: perché l’ente non risponde? Non si nasconde forse qualcosa di poco chiaro, di scorretto o addirittura di illecito dietro questo comportamento?». Il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, ha sottolineato l’importanza del Difensore civico anche per mettere in luce le criticità degli enti pubblici nei rapporti con i cittadini, ad esempio nell’attuazione del diritto di accesso agli atti amministrativi di società partecipate e controllate (è il caso dell’A22 per i titolari delle tessere). «Ma è soprattutto esercitando il ruolo di Garante dei minori - ha detto - che l’intervento del Difensore civico esprime una saggezza che va oltre la logica dei numeri, perché si incontrano problemi delicati come il disagio familiare, le difficoltà psichiche dei bambini o episodi di bullismo».