Il Comune ricorre al Tar per Malga Panciana
La ditta che si è aggiudicata la gestione del ristorante non firma il contratto. Il sindaco di Commezzadura Ivan Tevini: «Ci danneggia, dobbiamo cautelarci»
COMMEZZADURA. La giunta del Comune di Commezzadura ha deliberato all’unanimità il ricorso in sede legale per accertare l’obbligo a stipulare il contratto da parte della ditta F.lli Gentilini snc, vincitrice dell’asta di concessione del locale Malga Panciana. La situazione è delicata e rischia di precludere l'apertura del bar-ristorante situato in un punto strategico sulle piste da sci di Marilleva. Il problema nasce, si legge in delibera, «dal rifiuto opposto da parte dell’aggiudicatario dell’asta, a stipulare il contratto di concessione».
All’apertura delle buste, ad agosto, Fabio Gentilini, titolare dell'azienda, si era aggiudicato per nove anni la struttura con un’offerta di 353.000 euro all’anno. Lo stesso Gentilini non ha poi però concluso l’iter burocratico con il Comune.
«La scelta della giunta- spiega il sindaco Ivan Tevini- si è resa necessaria poiché al momento della firma del contratto, il 10 ottobre, non si è presentato nessuno e ad oggi non si hanno notizie se l'aggiudicatario abbia o meno intenzione di firmare». Il Comune ha così chiesto l’intervento del Tar: «Una motivazione anche di natura cautelare -aggiunge il sindaco- saranno infatti le autorità giudiziarie competenti a definire se sussista a meno l'obbligo di firma. Il danno non è solo economico per il Comune, ma soprattutto va riferito al ruolo di servizio che svolge la struttura». La mancata apertura del ristorante sarebbe infatti un grave disservizio per i turisti che frequentano la skiarea: la struttura è punto di riferimento per le scuole di sci e per gli sciatori principianti nonché unico locale in cui si trovano i servizi igienici.
Per quanto riguarda i tempi il sindaco chiarisce: «Essendo una procedura d'urgenza, dal Tar mi aspetto una decisione nel giro di dieci giorni. L’obiettivo dell’amministrazione è garantire l’apertura di Malga Panciana, ad oggi siamo in una situazione di stallo paradossale, non sapendo se chi si è aggiudicato l'asta intenda firmare e nemmeno se ci siano gli spazi per affidare l'incarico ad un altro operatore».
Le motivazioni relative alla marcia indietro di Gentilini non sono chiare, ed il sindaco esclude siano dovute alla struttura non efficiente o ai lavori di ristrutturazione in programma a primavera: «È stata fornita tutta la documentazioni relativa alle certificazioni dei locali, inoltre da contratto è prevista una riduzione del canone annuo di affitto relativo al 2014 per andare incontro al gestore che avrà l’obbligo della chiusura estiva necessaria per i lavori». Sulla pausa per i lavori il contratto parla chiaro: riduzione del canone di 20.000 euro per mancato guadagno e di 60.000 per l'affitto, così il gestore nel 2014 si troverebbe a pagare circa 273.000 euro.
Alla questione del ristorante si affianca inoltre anche l’affitto di altri due locali utilizzati dalle scuole di sci e da un noleggio il cui contratto è scaduto in primavera. Anche le concessioni di questi locali, sempre di proprietà del Comune, sono ancora da concludere a causa della situazione poco chiara e del rischio di una stagione invernale a dir poco surreale.