Il Bim aiuta i Comuni virtuosi
L’ente del Sarca dà 3 milioni per il risparmio energetico e un altro per far fronte alle richieste dell’Enel
GIUDICARIE. Ci sono tre milioni di euro per l’efficienza energetica dei comuni. Li mette sul piatto il Bim del Sarca di Tione. Ma, solo per gli edifici di proprietà comunale. Sono destinati ad acquisti e investimenti su strutture municipali bisognose di miglioramenti energetici, come pannelli fotovoltaici, piccole centraline idroelettriche, illuminazioni a led. Ma, anche cappotti e serramenti a tenuta di ultima generazione.
Tutto quello, insomma, che crea in modo diretto o indiretto risparmio energetico. Il provvedimento è stato deliberato dai bacini imbriferi montani diretti dall’ingegnere Gianfranco Pederzolli nella seduta del 21 maggio. E rappresenta nelle intenzioni del Bim uno stimolo importante per gli enti pubblici, a investire con forza nelle nuove tecnologie. Anche in funzione dei consumi. E, quindi come stimolo per l’economia. «Si tratta di un intervento - dice Pederzolli – che abbiamo condiviso con i comuni, e che riteniamo molto significativo. La tematica è delle più attuali. Contiamo di mettere in circolo, da subito, importanti risorse pubbliche, dando impulso alla nostra economia e lavoro agli artigiani».
Fra i requisiti richiesti, perché i comuni possano accedere ai contributi pari al 75% della cifra annessa, occorre che i lavori siano cantierabili entro il 31 dicembre di quest’anno. Deve trattarsi di lavori nuovi, ossia non opere che i comuni hanno già realizzato o in corso di esecuzione. L’intervento è di quelli straordinari: realizzato con gli accantonamenti dei sovracanoni dello sfruttamento delle acque e, in parte, da avanzi di amministrazione.
In particolare – spiega il presidente - da un capitolo di bilancio recuperato, dopo la chiusura della lunga vertenza che ha contrapposto il Bim del Sarca, Enel e Dolomiti Energia per le quote di sovracanoni relative alla centrale di Santa Massenza dove, con i ricalcoli - a diversità dei comuni -i Bacini Imbriferi sono andati a credito. Su questo specifico problema c’è da aprire una parentesi. Forse, non tutti sanno che tra comuni e Bim da una parte, Enel e Dolomiti Energia dall’altra, da anni è in atto una vertenza per il recupero da parte dei responsabili nazionali e provinciali dell’energia di parte dei sovracanoni versati in più, a causa dei minori prelievi d’acqua imposti ai produttori di energia elettrica (comunemente detti i Dmv). Da anni l’Enel sta tentando di recuperare parte del denaro perso a causa di questa riduzione di derivazioni dai fiumi trentini.
Ed ora, molti comuni dovrebbero far fronte alla restituzione di cospicue somme, di cui però il Bim si è impegnato a rispondere personalmente. «Anche perché – dice l’ingegnere Pederzolli – molte amministrazioni non saprebbero nemmeno dove reperire i fondi». Ecco che, oltre a mettere in circolo 3 milioni di euro a favore dell’economia locale, il Bim del Sarca si è impegnato a rispondere anche di circa 1 milione di euro che i comuni dovrebbero restituire entro il 6 agosto. E proprio in questi giorni nelle varie giunte comunali si stanno sottoscrivendo le deleghe al Bim. L’Enel aveva chiesto la restituzione di dodici anni, ma la transazione prevede la resa solo delle somme dal 2006.