Il bar come presidio della piazza non ha funzionato 

TRENTO. È una vicenda tormentata, quella del Liber Caffè. Aperto nel 2016, dopo che la Palazzina Liberty era stata ristrutturata con un intervento di 2 milioni di euro che ne ha restituito l’antico...



TRENTO. È una vicenda tormentata, quella del Liber Caffè. Aperto nel 2016, dopo che la Palazzina Liberty era stata ristrutturata con un intervento di 2 milioni di euro che ne ha restituito l’antico splendore, il bar affidato a Isidoro Ruocco (nella foto) non ha avuto vita facile. L’intento del Comune, che ha destinato la Palazzina Liberty alla biblioteca di lettura per ragazzi era di animare i giardini di piazza Dante, da anni diventati terra di conquista da parte di chi spaccia droga e si dedica ad altri comportamenti poco consoni, come il consumo d’alcol o, peggio, fa a botte. L’arrivo della Biblioteca e l’espressa indicazione nel bando di gara del Liber Caffè di prevedere attività collegate alla Biblioteca, soprattutto per coinvolgere famiglie e giovani, non hanno ottenuto gli effetti sperati. I gestori precedenti avevano gettato la spugna alla fine dell’anno scorso, in polemica con il Comune, perché sostenevano che non era venuto loro incontro con un controllo maggiore della zona, una maggiore illuminazione e un sostegno per l’attività culturale che avrebbero dovuto organizzare.













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