Ianeselli: «Le giunte passano, la Cgil resta» 

Ieri ed oggi il congresso elettivo del sindacato. Sul tavolo solo il nome del segretario uscente ma anche qualche mal di pancia


di Gianpaolo Tessari


ROVERETO. «I governi e le giunte si succedono e passano, il sindacato resta». In questo passaggio della relazione congressuale di Franco Ianeselli sono impresse le coordinate, politiche, sul ruolo che la Cgil ha avuto e che, se il segretario uscente verrà oggi riconfermato, avrà in futuro: «Il nostro rapporto con la nuova giunta sarà fondato sul merito dei problemi». Ieri ed oggi la Cgil è riunita alla Meccatronica di Rovereto e si tratta di un passaggio elettivo: è ben vero che Ianeselli è l’unico candidato alla propria successione, non ci sono sul tavolo nomi alternativi, ma questo non significa che dentro la più grande delle rappresentanze sindacali non covi anche del dissenso.

Non è un segreto che attorno a Roland Caramelle (che rappresenta i lavoratori di commercio, turismo e servizi) si sia coagulata la fronda di chi rinfaccia a Ianeselli un’eccessiva vicinanza alla politica. La contestazione al segretario uscente si potrebbe, alla peggio, tradurre nel fare mancare il numero legale dei delegati oggi chiamati a votare. Se non dovesse presentarsi alle urne almeno la metà dei 90 delegati, la Cgil trentina verrebbe commissariata: «Beh, siamo in un momento congressuale. É normale che ci siano delle discussioni, visioni differenti: in un sindacato questo si traduce in una forma di ricchezza. Detto questo stasera (ieri) si riuniscono le varie commissioni che dovranno cercare la sintesi, prima del voto. Il mio auspicio è che attraverso questo lavoro si arrivi poi ad una proposta congiunta, ad una posizione unitaria. Si lavora per ottenere questo obiettivo» osservava proprio Caramelle. Si vedrà oggi pomeriggio se le commissioni congressuali porteranno a casa il risultato.

Di sicuro Ianeselli, anzi la Cgil, come del resto Cisl e Uil, hanno lavorato molto con la giunta provinciale uscente raggiungendo risultati importanti in tema di welfare, ripensando assieme strumenti di protezione sociale. A testimonianza di ciò ieri sedevano nelle prime fila di Meccatronica sia l’ex presidente della giunta Ugo Rossi che il suo assessore al lavoro, Alessandro Olivi. Il nuovo governatore Maurizio Fugatti, alle prese con i sopralluoghi nelle valli martoriate dal maltempo, ha inviato in rappresentanza il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti.

Ianeselli non ha fatto orecchi da mercante di fronte alle critiche che echeggiavano dai capannelli di taluni delegati: «C’è un dibattito forte, anche al nostro interno, sull’autonomia del sindacato della politica. Io penso che noi siamo autonomi quando abbiamo delle idee e su queste idee ci confrontiamo con la politica e con le controparti. Attenzione, perché se non si è elaborata una propria visione del lavoro e della società, si diventa inevitabilmente subalterni. E a quel punto dire sempre di sì o sempre di no, cambia poco: tanto il pallino lo avranno sempre in mano gli altri» ha detto il segretario.

Il tema del congresso era il lavoro e ad esso Ianeselli ha dedicato passaggi non banali: «Cari imprenditori non vi salverà, non ci salverà, ottenere qualche punto in meno di Irap ad ogni manovra finanziaria. Ci salverà avere lavoratori qualificati. La competizione si fa sulla qualità e non sul prezzo. La strada non è quella delle disdette dei contratti alternativi, ultime fra tutte quella del Sait. Anche perché abbiamo imparato, nella dura vertenza del porfido, che sì il mondo è cambiato ma la lotta - quando è condotta in modo intelligente - continua a pagare». Qualcuno in platea aveva gli occhi lucidi. Ancora di più quando Ianeselli chiudeva citando Ottorino Bressanini.













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