TRENTO

I vigili urbani di Trento fanno arti marziali ma lasciano la difesa israeliana

Corsi di aggiornamento sul tatami dello Judo per gli uomini del comandante Lino Giacomoni



TRENTO. Niente più difesa Krav Maga. I vigili urbani di Trento andranno sul tatami per esercitarsi nello Judo e nel Ju Jitsu. Il Comune ha appena approvato una delibera che mantiene allenati alla difesa personale gli uomini della polizia urbana del comandante Lino Giacomoni: per la verità la giunta Andreatta si limita a pagare all’Asis l’affitto della palestra a Trento Nord mentre l’organizzazione dei corsi è a cura del Consorzio dei Comuni.

La scelta di fare esercitare anche i corpi della polizia municipale alla difesa personale viene da lontano: per diversi anni, con una certa cadenza, era stata il Krav Maga a forgiare i vigili urbani nel possibile corpo.

Validissimometodo messo a punto dai servizi segreti israeliani. Come? La descrizione ufficiale del metodo spiega molto bene la filosofia che sta alla base del metodo. Eccone un assaggio: «Il risultato del Krav Maga fu un sistema di combattimento pensato espressamente per venire appreso efficacemente in tempi rapidi. Poichè risponde a criteri di natura militare e autodifesa, punta all'immediata neutralizzazione dell'avversario, includendo anche quei punti vitali del corpo, quali genitali, carotide, occhi , ecc. ritenute normalmente intoccabili negli sport da combattimento».

Ora dopo aver appreso negli anni scorsi i segreti dei corpi segreti israeliani si passa al più olimpico Judo per garantire comunque un corpo di polizia urbana bello scattante.

Polizia urbana che sarà sempre più chiamato a svolgere operazioni di ordine pubblico.

Come è noto è nelle coordinate di viaggio della giunta Andreatta la volontà di garantire una più alta percentuale di sicurezza ai cittadini, soprattutto nelle zone e nei quartieri percepiti come i più a rischio.

Dei 600 iscritti alla prova di selezione per questa particolare pattuglia si sono presentati alla prova scritta in 300.

Alla fine della correzione, dopo la prova orale, ne resteranno 11 e dovranno essere addestrati per fornire un servizio di vigilanza nella zone della città dove questo aspetto è più richiesto. Saranno in strada dal tramonto sino alle 1 della notte.

Inutile dire che la neonata pattuglia avrà un compito di grande delicatezza anche se non è un segreto come la questione sia solo marginalmente nelle mano di palazzo Geremia.

L’ordine pubblico è di stretta competenza del Questore ma l’approccio di una divisione dei compiti, di una collaborazione interforze sembra quello obiettivamente più premiante nel controllo della città e delle sue zone più sensibili.













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