I vigili del fuoco di Riva: "Ci mancherà quell'amico dalla battuta pronta"
L'assicuratore Luigi Marchi, affogato nelle acque di Ravenna, ricordato con affetto e tristezza dai compagni del corpo volontario
RIVA DEL GARDA. La tragedia consumatasi nelle acque di Ravenna, doveè scomparso Luigi Marchi, ha lasciato attoniti anche i vigili del fuoco di Riva del Garda. "Nato nel 1965 era entrato a far parte del corpo dei vigili del fuoco di Riva del Garda nel dicembre del 1991 restando sempre un vigile del fuoco", scrivono gli amici volontari.
"Memorabile la sua passione per la cucina che metteva al servizio dei colleghi durante i suoi servizi domenicali. Ci ha lasciati così, improvvisamente. Come improvvisamente lo si vedeva entrare in caserma per ritirare il cerca-persone quando iniziava il suo turno di reperibilità, un attimo dopo tornava, col cerca-persone agganciato alla cintura, nei proprio impegni quotidiani che si dividevano tra la famiglia, il suo lavoro di assicuratore, l'associazionismo che seguiva e le altre attività che condivideva con chi gli stava attorno".
"Ma se fulminee erano le sue comparse in caserma, fulminanti erano invece le sue "massime" che aveva in parte "ereditato" dalla saggia nonna materna. Infatti era solito introdurle scandendo, in dialetto, "come diceva mia nonna Rina..." e, se l'incipit era questo potevi stare certo che stava per dire qualcosa che ti sarebbe restato in mente e che ben si adattava alla questione di cui si stava parlando in quel momento, fosse stata un'assemblea del corpo o uno semplice scambio di battute sul corridoio della caserma".
"Ora in caserma mancherà quell'amico che, con la battuta pronta ma mai fuori luogo, stemperava gli animi della discussione. Ci mancherà un collega in intervento, anzi, non è vero... ora sarà con noi più di prima, sarà con noi in ogni intervento, e ci guarderà dall'alto sussurrandoci la frase celebra della Nonna Rina".