I tasti del pianoforte al posto dei cubetti
L’effetto cromatico della nuova pavimentazione con lastre scure in porfido e chiare in trachite: è il “percorso della musica”
ROVERETO. Spariscono i cubetti di porfido, arrivano i tasti del pianoforte: ecco come cambierà via Paganini con la nuova pavimentazione. L’effetto cromatico, non sarà proprio bianco e nero ma la differenza si nota, sarà ottenuto con lastre di porfido e lastre di trachite, una roccia di origine vulcanica utilizzata per l’arredo urbano. Ma il rifacimento di via Paganini non sarà un intervento a se stante, avulso dalla realtà ubanistica circostante: nel progetto sono coinvolte anche l’ex stazione delle corriere e palazzo Balista, due aree destinate a cambiare volto alla città entro pochi anni. E quei tasti del pianoforti andranno così a contrassegnare il “percorso della musica” che da corso Rosmini (sede della scuola musicale) porta al teatro Zandonai (dedicato al grande musicista roveretano) passando appunto da via Paganini (violinista e compositore).
Il progetto della nuova pavimentazione è stato illustrato ieri sera dall’assessore ai lavori pubblici Leone Manfredi alla circoscrizione Centro. L’intervento, dal costo complessivo di 415 mila euro, prevede la sostituzione della pavimentazione in cubetti di porfido con lastre in parte in porfido, in parte in trachite: lastre più scure e lastre più chiare per “disegnare” i tasti del pianoforte. Spariranno i marciapiedi e, come per via Tartatorotti, sarà un percorso uniforme, allo stesso livello, senza più un piano strada e i marciapiedi laterali come lo è ora. Preludio per cancellare i parcheggi e magari ipotizzare una pedonalizzazione della strada? Meglio non toccare l’argomento... Sicuramente è presto pensare ad una chiusura, anche parziale, della strada visto che i lavori inizieranno in primavera. Eppoi in via Paganini non mancano le attività economiche, lì passa il “Pollicino”, è il percorso obbilgato (visto che la strettoia di corso Bettini è a senso unico) per raggiungere via Paoli.
Il percorso studiato dall’amministrazione comunale è stato concordato anche con i progettisti dell’ex stazione autocorriere e di palazzo Balista, futura sede della Cassa rurale, con il giardino sul retro in via don Rossaro. «Questo è un esempio di collaborazione tra il pubblico e il privato che porta ad un risultato sicuramente positivo e frutto di una condivisione. Abbiamo valutato la nuova pavimentazione per creare una continuità e un’uniformità nella tipologia dell’intervento che andrà poi ad interessare anche via Rebora. In questo modo - spiega l’assessore Manfredi - possiamo dire di aver pensato ad una valorizzazione complessiva di un’area che riguarda una zona strategica della città».