I sindacati: «Sul Progettone gli slogan non bastano più»

Trento. «La realtà - sostengono Andrea Grosselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Gianni Tomasi (Uil) - è solo una: la giunta provinciale lancia slogan perché non sa bene da che parte cominciare. Ma...



Trento. «La realtà - sostengono Andrea Grosselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Gianni Tomasi (Uil) - è solo una: la giunta provinciale lancia slogan perché non sa bene da che parte cominciare. Ma il fatto che gli ingressi nel Progettone siano in calo dimostra incontrovertibilmente che solo una dinamica economica più sostenuta permette di ridurre i costi legati al collocamento dei disoccupati più anziani. Bisogna quindi partire da qui, ossia dall’impulso ad una crescita economica davvero sostenibile». Così i sindacati commentano i numeri del Progettone, con gli accessi che si sono dimezzati negli ultimi due anni. «Entro il 2030 - avvertono i sindacalisti - il 30% della popolazione lavorativa in Trentino avrà più di 55 anni. L’obiettivo sarebbe quello di garantire condizioni di lavoro adeguate a questo esercito di lavoratori e magari aiutare le imprese a valorizzare le competenze dei senior così che non siano i primi ad essere espulsi di fronte ad una crisi. Servono investimenti nell’organizzazione del lavoro, nella formazione continua e in una flessibilità buona per chi lavora».

Per quanto riguarda il complesso dei lavori socialmente utili, i sindacati convengono sull’opportunità di un maggior coordinamento dei diversi strumenti attraverso Agenzia del Lavoro. «Se la Giunta Fugatti - incalzano Grosselli, Pomini e Tomasi - vuole tornare a parlare di come meglio organizzare la presa in carico e l’orientamento dei disoccupati over 50 noi siamo pronti a dare il nostro contributo perché siamo certi che affrontando nel merito questo tema sarà agevole trovare una soluzione efficace. Non siamo invece disponibili a tagli lineari delle risorse per il Progettone».

E sul Progettone interviene anche Andrea Maschio consigliere comunale di Onda Civica (ex M5S), che ritiene che «sarebbe opportuno che ai cittadini venisse spiegato come vengono impiegati questi 60 milioni, visto che sono soldi della comunità».

L’auspicio finale espresso da Cgil Cisl Uil è che la giunta voglia davvero affrontare con un atteggiamento costruttivo un nuova fase di dialogo e confronto con le organizzazioni dei lavoratori, a partire dall’individuazione di nuove risorse per la gestione delle età nei contesti lavorativi, a partire dalla staffetta generazionale. «È tempo che Fugatti e la sua giunta smettano di lanciare slogan: la campagna elettorale è finita: ora bisogna risolvere i problemi dei trentini».













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