I due “genietti” del Galilei: «Ma lo studio non è tutto» 

I giovani e la scuola. Pietro Dallapiccola e Nicola Taddei sono al quarto anno dello scientifico: in pagella hanno solo 9 o 10. «Per i bei voti ci vuole passione, non basta stare ore sui libri» 


Lorenzo Di Domenico


Trento. Si chiamano Pietro Dallapiccola e Nicola Taddei: due amici, due compagni di classe, che possono senza dubbio annoverarsi tra i migliori studenti del liceo scientifico Galileo Galilei. Scorrendo lo sguardo tra i “quadri” di fine anno esposti lungo i corridoi della scuola è inevitabile soffermarsi sulle due “linee” della 4C con indirizzo scienze applicate che corrispondono ai voti di Pietro e Nicola: se quest’ultimo ha ottenuto due 9 in “pagella” e tutti gli altri 10, Pietro non è stato da meno, ottenendo il voto massimo in tutte le materie.

Due studenti modello quindi, in un liceo decisamente impegnativo, che sfatano però il falso mito secondo cui per avere i voti migliori si debba rinunciare a tutto quello che non sia lo studio. “Fin da quando ero piccolo sono sempre stato appassionato di montagna, merito dei miei che mi hanno sempre portato in giro –spiega Nicola- sono tesserato Sat nella sezione di Mezzocorona e tesserato anche per il Gst, ovvero il gruppo speleologico di Villazzano. Mi diletto anche un poco nella fotografia, anche se a livello dilettantistico”.

A Nicola fa eco Pietro, che sottolinea: “Anche a me piace molto andare in montagna, con lui da quando ci siamo conosciuti. Abbiamo frequentato le scuole medie insieme a Mezzocorona, anche se ci conoscevamo solo di vista, poi al liceo siamo diventati amici. Andiamo spesso in montagna, a me piace molto anche sciare ed andare in bicicletta”. Oltre a queste passioni per Nicola e Pietro anche tante attività extracurricolari, dalle olimpiadi EUSO fino a quelle di informatica, passando anche per un ambizioso progetto di robotica che stanno ancora sviluppando.

“Guardandomi indietro è stato un enorme vantaggio finire in classe insieme –commenta Nicola- probabilmente non sarei diventato così bravo, non mi sarei mai appassionato così tanto alle materie che studio se non fosse stato per i miei compagni di classe, Pietro ma non solo lui. È stato di stimolo avere altre persone interessate alle stesse discipline, perché da un lato c’è una sorta di competizione positiva, dall’altra si possono coltivare insieme passioni comuni”.

Ed è proprio la passione, secondo i due, la chiave per avere successo nella scuola: “Si può studiare e rileggere dieci volte un libro, ma se non riesce ad appassionare non entrerà mai in testa –raccontano Pietro e Nicola- se uno ama la disciplina non smette di pensarci al termine della lezione, continua a pensarci ed informarsi per conto suo e questo allena un certo modo di pensare”.

Come ulteriore riconoscimento per i loro traguardi a livello scolastico è anche arrivato l’invito, da parte della Normale di Pisa, a partecipare ad un corso di orientamento universitario che si terrà a Napoli a settembre. Il futuro, però, è ancora distante: “Io non ho ancora le idee chiare – dice Pietro - sono indirizzato verso materie scientifiche, o la facoltà di biologia o quella di biotecnologie. Non ho ancora accantonato medicina”. “Io ero più orientato verso ingegneria industriale, con la specializzazione in meccatronica che offrono a Povo – racconta Nicola - ma non sono ancora certo della mia scelta”.















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