I Comuni indebitati per 440 milioni la Provincia per 1.370

Gilmozzi: «Situazione sostenibile senza problemi, vale l’8% del Pil ed è necessaria per fare investimenti»


di Robert Tosin


TRENTO. I Comuni hanno un debito di 440 milioni di euro e altri 300 sono stati “assorbiti” da Cassa del Trentino con una operazione che è riuscita a fare abbassare di parecchio gli interessi sulle rate. Complessivamente il “sistema Provincia” ha contratto debiti per 1,370 miliardi di euro. Di questi, 440 sono a carico appunto dei municipi, 90 se li spartiscono la Patrimonio del Trentino e l’Università. C’è poi il pacchetto più sostanzioso di quel miliardo e rotti che viene custodito da Cassa del Trentino: 840 milioni. Di questi, appunto, provengono da indebitamente dei Comuni gli altri sono serviti a far fronte alla crisi.

I dati sono stati snocciolati ieri dall’assessore Mauro Gilmozzi al posto del presidente Dellai, assente al consiglio provinciale, e in risposta agli attacchi, non nuovi per la verità, dell’opposizione. Sia Pensa (Lega) che Borga (Pdl) hanno fatto notare come la giunta non abbia mai voluto dare questi numeri che avrebbero dimostrato come la pressione debitoria cominciasse a risultare insostenibile.

Gilmozzi è stato però didascalico: i dati ci sono, ha detto, e sono sempre stati comunicati. E dimostrano invece la sostenibilità dell’indebitamento provinciale. «Certo - ha detto - tutti vorrebbero non avere debiti, ma stiamo parlando di operazioni finanziarie normali che si utilizzando solo per investimenti e che quindi danno un ritorno concreto e tangibile». Su questo ha dissentito Borga: «Non sempre gli investimenti sono oculati» ha detto.

Il tema del debito torna puntuale ad ogni impugnativa di atti di governo. Il voto positivo è scontato da parte di tutta l’aula, ma i distinguo dell’opposizione non mancano mai. Anche Zeni (Pd), in verità, ha chiesto molta attenzione su questa problematica, soprattutto in previsione di un futuro decisamente incerto.

Ma Gilmozzi ha ribadito la tesi provinciale. «L’allarme è ingiustificato e il debito è ampiamente sotto controllo. Secondo i parametri statale, noi abbiamo un debito dell’8,3% del nostro Pil. Lo Stato oggi chiede di restare sotto il 20% delle entrate erariali: ebbene, noi ci siamo dati l’obbligo di restare sotto il 15%, quindi ancora più virtuosi e attualmente siamo all’11%».

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