I cent’anni del partigiano Ferdinando
A Sopramonte da ragazzo era amico di Albino, figlio di Mussolini. Ferito in Albania, tornò per combattere con gli antifascisti
SOPRAMONTE. Il partigiano e contadino Ferdinando Nardelli compie oggi 100 anni. Un traguardo pare mai raggiunto da un uomo di Sopramonte. E la comunità intende festeggiarlo. Infatti, dopo la messa della comunità, alle 9.30, alla quale Ferdinando prenderà parte, nella vicina sala polivalente verrà festeggiato da amici, autorità e dall’Associazione nazionale partigiani con il suo presidente Sandro Schmid. Coordinerà l’incontro il cavalier Sergio Cappelletti.
Il signor Nardelli è un centenario dalla memoria e curiosità straordinarie. Ricorda fatti e particolari, che descrive senza tentennamenti. In casa trascorre le sue giornate in modo autonomo e raggiunge quasi quotidianamente l’orto che dista qualche minuto dalla sua casa in località Dossol. Ha quattro figlie, è nonno e bisnonno. Sei mesi fa gli è mancata la moglie Maria che con lei ha condiviso 66 anni di matrimonio. Un duro colpo per lui.
Ferdinando è rimasto orfano in tenera età dei genitori contadini Emma e Angelo. La zia Augusta è rientrata appositamente dall’America per accudirlo. Una famiglia, la sua, di chiara militanza socialista. A scuola e nella vita era compagno di Albino, il figlio di Benito Mussolini che abitava con la mamma Ida Dalser nella casa dirimpettaia alla sua, a Sopramonte. Amicizia che spezzò a 16 anni quando Albino entrò in collegio e a Sopramonte non fece più ritorno.
La sua vita militare iniziò a vent’anni, nel 1936, arruolato in fanteria, a Bolzano. Tre anni dopo venne impiegato in Valsesia e a fine del 1941 spedito sul fronte albanese dove in un combattimento si ferì. Poi rientrò in Italia ed a Torino, conosciuti alcuni operai, diventò antifascista. Dall’8 settembre 1943, quando l’esercito italiano fu in balia di se stesso, combatté a fianco dei partigiani fino al termine della guerra.
Nella vita ha lavorato per 20 anni all’Italcementi, poi è ritornato alla “sua” terra che ha lavorato sodo fin quasi ai 90 anni. Adesso coltiva “solo” l’orto. Mille auguri al caro Ferdinando anche dal giornale “Trentino”.