Gli oggetti in 3D con un semplice clic sullo smartphone
L’applicazione pensata per professionisti e appassionati Il progetto coordinato da Fbk con sei partner europei
TRENTO. A breve per chiunque sarà possibile ricostruire facilmente oggetti e ambienti in 3D semplicemente usando il proprio smartphone. È ormai entrato nel vivo “Replicate” (cReative-asset harvEsting PipeLine to Inspire Collective-AuThoring and Experimentation), un progetto di realtà aumentata coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e che coinvolge altri sei partner europei, tra cui l’ETH di Zurigo, il Fraunhofer Heinrich-Hertz-Institut e la società “t2i-trasferimento tecnologico e innovazione” di Treviso. Il tutto è reso possibile da un’applicazione, facilissima da usare con il proprio smartphone, che funziona come una semplice fotocamera: basta premere il tasto “REC” e realizzare una scansione dell’oggetto che si vuole poi ricostruire in 3D. A quel punto, un algoritmo seleziona alcune immagini e le invia a un server, che ricostruisce in tre dimensioni l’oggetto scansionato.
L’applicazione funziona con oggetti sia di piccole che di grandi dimensioni, come giocattoli e edifici. L’obiettivo è stimolare la creatività, a tutti i livelli: il progetto infatti è pensato sia per professionisti dell’industria creativa, interessati in particolare ad applicazioni di realtà virtuale e aumentata, sia per semplici cittadini appassionati. “Si tratta di una tecnologia che possono usare tutti, ovunque e in qualsiasi momento: non necessita di strumenti complessi o costosi, basta uno smartphone”, sottolinea il project manager di “Replicate” Paul Chippendale, dell’unità di ricerca TeV di FBK, coinvolta nel progetto insieme al gruppo 3DOM.
Il progetto, finanziato dal programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020, si pone l’obiettivo di sfruttare la fotocamera degli smartphone (o tablet), per arrivare a ricostruire oggetti e ambienti in 3D. Partito nel gennaio 2016, e destinato a concludersi alla fine del 2018, il progetto è ora entrato nella fase più operativa: i ricercatori stanno infatti testando in diversi contesti l’applicazione, che è stata distribuita all’interno di alcuni “incubatori”, studiando il modo in cui gli utenti la usano e le loro valutazioni positive o negative. In particolare è in corso una sperimentazione in tre realtà del territorio, molto diverse tra loro: il Muse, il Buonconsiglio e il liceo “Maffei” di Riva del Garda. Il progetto è stato inoltre presentato al pubblico in occasione della Notte dei Ricercatori il 29 settembre. Fbk è frutto di una storia lunga più di mezzo secolo, attraverso due poli scientifici, uno dedicato alle tecnologie e all’innovazione e uno alle scienze umane e sociali, 7 centri di ricerca, più di 400 ricercatori FBK mira a risultati di eccellenza in ambito scientifico e tecnologico con particolare riguardo agli approcci interdisciplinari e alla dimensione applicativa.
La sua mission può essere riassunta in cinque punti essenziali: ricerca scientifica di eccellenza; attrazione di talenti e risorse; internazionalizzazione; innovazione socio-tecnica; benefici per il territorio.