Gli ex Whirlpool irrompono in aula
Una ventina di lavoratori disoccupati hanno lanciato volantini e banconote. Poi l’incontro con il presidente Dorigatti
TRENTO. Un lungo striscione srotolato nelle tribune del consiglio provinciale impegnato nel dibattito sulla manovra finanziaria: «Ex Whirlpool: dov'è il lavoro che ci avete promesso?». E cartelli in mano: «Ex Whirlpool, 300 famiglie senza reddito», «300 lavoratori formati e disoccupati», «Modello Whirlpool, disoccupazione e profitti per i soliti noti». Una ventina di lavoratori dell’ex multinazionale dei frigoriferi ieri pomeriggio ha fatto irruzione nell’aula di piazza Dante, costringendo il consiglio a sospendere i lavori.
L’azienda americana ha chiuso lo stabilimento di Spini di Gardolo nel febbraio 2014 lasciando a casa 450 addetti, oltre a 150 dell’indotto: 120 sono stati riassunti dalla Vetri speciali che a fine ottobre ha iniziato la sua produzione a Spini. Tra i 250 e i 300 sono i lavoratori che ancora non sono riusciti a ricollocarsi e la scorsa settimana un gruppo di loro, capitanati dal sindacato di base e spalleggiati dal consigliere del M5S Filippo Degasperi, hanno messo sotto accusa i corsi di formazione organizzati anche con risorse messe a disposizione dalla Whirlpool dentro l’accordo raggiunto tra Provincia, sindacati e azienda.
«Alla Whirlpool si è fatto un miracolo», ha rivendicato l’assessore al lavoro Alessandro Olivi. E anche per la Cgil la gestione di quella crisi, che non ha precedenti per numeri in Trentino, «resta un modello positivo anche se va data risposta ai lavoratori che ancora non hanno trovato lavoro». Ieri la protesta è esplosa in consiglio, dove una ventina di ex operai ha fatto irruzione. Il presidente Bruno Dorigatti ha sospeso la seduta per due volte, la seconda per quasi un’ora e mezzo dopo che dalle balaustre i lavoratori hanno lanciato sui consiglieri volantini e banconote false. I capigruppo, presente anche il governatore Ugo Rossi, hanno condiviso la proposta di Dorigatti di garantire l'agibilità dell’aula incontrando personalmente i manifestanti. Alla delegazione il presidente ha garantito l’attenzione del consiglio alla loro situazione e più in generale al tema del lavoro. «Si tratta di cercare attivamente un'alternativa che nell'immediato non si riesce a trovare», ha detto Dorigatti al rientro in aula prima di riprendere la seduta. Sul caso interviene anche il gruppo Pd che esprime «massima solidarietà a chi si trova disoccupato» ma ribadisce «l’enorme sforzo fatto in questi anni di crisi dall’assessore Olivi e dalla giunta per creare nuovi posti di lavoro e sostenere chi è senza lavoro. Uno sforzo che nel caso della Whirpool ha ottenuto il primo e non scontato risultato di reindustrializzare l’area. Sono stati attivati tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, affiancati da politiche innovative di accompagnamento e formazione sviluppate a fianco delle parti sociali. Sono stati finora creati oltre 200 nuovi posti, sicuramente non sufficienti ma importanti nel contesto complessivo attuale che vede nella disoccupazione il grande tema del Trentino».©RIPRODUZIONE RISERVATA