Gli angeli del pronto soccorso al lavoro nel giorno di Natale: «Siamo sfiniti, ma ci siamo»
All’ospedale Santa Chiara di Trento la foto di gruppo degli operatori: dietro le mascherine, occhi affaticati ma la voglia di aiutare chi è in difficoltà non manca mai
TRENTO. Sono giorni di nuovo difficili, con i casi Covid in aumento e un Natale di preoccupazione per un futuro incerto.
È il secondo Natale che passiamo così. Due anni fa forse il virus circolava già e non lo sapevamo. Di lì a poco, l’inizio di un incubo chiamato pandemia che ha lasciato tante cicatrici nei nostri cuori, tanti lutti per le persone care che non ci sono più, tanti dubbi su cosa ci riserverà il domani.
L’anno scorso un Natale in lockdown in piena seconda ondata e le prime dosi di vaccino che varcavano i confini italiani per arrivare nei Centri vaccinali che si stavano iniziando ad allestire.
Ora un nuovo Natale “ai tempi del Covid”.
La foto che vedete qui sopra è stata scattata pochi minuti fa al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Dietro le mascherine, gli occhi di chi lotta ogni giorno con le emergenze. Quelle Covid, ma anche quelle “normali” di chi è impegnato a gestire le situazioni più o meno critiche, a dare conforto ai feriti, a dare una parola di vicinanza ai parenti in attesa. Non ci sono tutti quelli al lavoro oggi, alcuni di loro sono a curare i pazienti che fin dalle prime ore dell’alba hanno avuto bisogno delle loro cure.
Li abbiamo chiamati angeli, abbiamo raccontato le loro storie. Nei giorni in cui facevamo scrivere ai nostri bimbi «andrà tutto bene» erano i nostri eroi. Loro sono sempre stati in prima fila, nei giorni in cui tutti ammiravano il loro lavoro e li ringraziavano ma anche dopo, nei mesi successivi, quando i riflettori si sono spenti ma il loro lavoro è continuato senza sosta, nel silenzio.
«Siamo sfiniti», ci racconta una delle operatrici al lavoro nel giorno di Natale. «Siamo tutti sfiniti, fra ritiri riposi, ferie saltate... Il Covid è sempre presente purtroppo, e ci sono anche le altre urgenze di tutti i giorni: dolori toracici, incidenti, e così via. E anche se stremati, speriamo davvero in un futuro migliore».
Grazie, cari angeli del pronto soccorso. Grazie da tutti noi del “Trentino”. Sappiamo di poter parlare a nome di tutti i trentini.