Gli albergatori: «Meno tasse e assunzioni flessibili» 

Le richieste dell’Asat ai candidati: «Migliorare i trasporti ferroviari, Trento  dev’essere più raggiungibile. E una web tax per i privati che affittano on line»


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Norme più agili per facilitare le assunzioni stagionali, meno tasse, lotta all’abusivismo e una «web tax» sugli operatori online che offrono case private a fini turistici: sono alcune delle richieste che ieri, a Palazzo Stella, l’Associazione Albergatori-Federalberghi ha presentato alla politica in vista delle elezioni nazionali del 4 marzo.

Giovanni Battaiola, presidente dell’Asat, chiede che assumere sia più semplice: «L’abolizione dei vecchi voucher ha complicato le cose. Servono nuove regole per poter assumere secondo la stagionalità. La scorsa estate non trovavamo collaboratori: dobbiamo far capire che è bello lavorare nel turismo, perché ci si confronta con le culture di tutto il mondo».

Roberto Pallanch, direttore dell’associazione, sottolinea la centralità della formazione: «A livello regionale ci deve essere un polo d'eccellenza per la formazione turistica, dove ci sia spazio anche per la managerialità».

Battaiola insiste sullo sviluppo delle reti ferroviarie: «Dobbiamo essere più raggiungibili. Con il tunnel del Brennero si ridurranno del 50% i tempi verso Monaco e il Nord Europa, ma a Trento non c’è una stazione in grado di intercettare quel traffico». Si chiede poi un miglioramento delle reti internet: «Dobbiamo essere in grado di proporre il nostro territorio al mercato globale. Il wi-fi è la prima richiesta dei clienti e anche per questo servono investimenti nella banda larga».

Battaiola chiede una riorganizzazione del sistema fiscale: «Chiediamo che Ires e Irap siano deducibili e una riformulazione della tariffa sui rifiuti, che ora non distingue tra zone produttive e zone di servizio».

Pallanch si sofferma sui costi: «Ad ora l’Imu è deducibile al 20%, ma questa soglia va aumentata. I pagamenti elettronici, che stanno diventando sempre più diffusi, non devono tradursi in ulteriori costi a carico delle strutture, a vantaggio delle banche. Bisogna investire nel turismo destinando parte del gettito Iva. Il ministro Dario Franceschini ha fatto sua questa proposta».

Battaiola denuncia la «concorrenza sleale» dei privati: «Il principio è: “stesso mercato, stesse regole”. Anche per chi accoglie turisti nelle case private devono valere le garanzie di sicurezza ai clienti. Poi, paghino le tasse».

Pallanch avanza la proposta di un «numero identificativo»: «Chiediamo che venga associata all'attività ricettiva un codice da mostrare in ogni interazione con il cliente, in modo da assicurare la trasparenza».

Riguardo al «sommerso» che si sviluppa attraverso i canali on-line, Battaiola va all’attacco: «Questi portali giustificano l’elusione delle regole dicendo di non conoscere gli affittuari, ma basterebbe cliccare sugli annunci per arrivare a chi è coinvolto. Per questo siamo favorevoli ad una “web tax” da applicare ai servizi di affitto online. Ma va applicata con attenzione, perché gli operatori professionali siano distinti da quelli occasionali, per evitare un ulteriore aggravio di tasse».

L’Associazione albergatori propone un inasprimento dell’ammenda: «A Berlino chi offre la propria abitazione ad uso turistico rischia una multa di 100.000 euro. La norma, che esiste anche in Italia, ma viene raramente applicata, prevede una multa di 450 euro».

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