Gilmozzi in campo con i big in squadra

Olivi «garante» di un accordo largo con Civico e Borgonovo. Con Bozzarelli schierati molti circoli, Agostini e Fronza Crepaz


di Chiara Bert


TRENTO. Nel limbo limaccioso dei contatti e delle trattative, la maggior parte dei big del Pd resta ancora coperta, in attesa di capire come evolverà la situazione nelle prossime ore, a partire dall’assemblea di questa sera, dove l’assessore comunale Italo Gilmozzi - già coordinatore provinciale nel 2013 - annuncerà se si candida alla segreteria del partito. La sua decisione è legata all’accordo con l’area di Mattia Civico, Michele Nicoletti e Donata Borgonovo Re, che era pronta a convergere sulla candidatura del vicepresidente Alessandro Olivi. Preso atto che Olivi non si dimetterà dalla giunta, e quindi non si candiderà, può essere Gilmozzi a garantire l’intesa tra le diverse anime del partito che per anni si sono fatte la guerra? «Io ci sono se sul mio nome ci sarà una condivisione ampia, che non significa unanimità», chiarisce Gilmozzi, «io per definizione sono governativo, perché penso che un partito per essere utile debba governare, ma la scommessa oggi è cambiare impostazione rispetto al passato, non escludere, confrontarsi anche con la parte più movimentista del nostro partito». L’opzione a cui si lavora in queste ore, con Olivi a fare da «garante», è un’intesa larga che passa per un impegno diretto dei protagonisti nella lista di Gilmozzi (alle primarie del 29 maggio ci saranno liste bloccate, non più le preferenze): Olivi in primis, ma anche Borgonovo e Filippi. Se la convergenza non si troverà, e la minoranza decidesse di correre da sola, Borgonovo è pronta e Gilmozzi si farebbe da parte.

Manca solo una settimana alla scadenza dei termini per presentare le candidature alla segreteria e ad oggi c’è un solo nome ufficialmente in campo: quello di Elisabetta Bozzarelli, 30 anni, coordinatrice cittadina del Pd di Trento, candidata dal gruppo dei giovani amministratori ma che ha già incassato sostegni di diversa provenienza. Con lei stanno il capogruppo provinciale Alessio Manica, il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, tanti segretari di circolo (Paolo Mondini di Ala, Paolo Boninsegna di Dro, Maria Floretta di Cles), l’ex sindaco di Rovereto Andrea Miorandi e l’ex segretario Fabiano Lorandi, Roberto Pinter, ma anche l’ex presidente del Pd Lucia Fronza Crepaz. E ieri è arrivato via Twitter l’endorsement di un ex segretario del partito molto apprezzato, Maurizio Agostini: «Nel tono e nelle parole di Elisabetta Bozzarelli risento lo spirito fondatore del Pd trentino, in bocca al lupo». Al suo fianco si schierano anche 13 esponenti del circolo di Rovereto (Egon Angeli, Antonella Bernardis, Lucio Dama, Giulia Fiorini, Rachele Lorandi, Lorenzo Manfredi, Nives Merighi, Arianna Miorandi, Erica Mondini, Lorenzo Passerini (già collaboratore di Olivi), Marco Piccolroaz, Giuseppina Sarni, Bruna Travaglia): «Il Pd ha bisogno di tornare alla condivisione dei pensieri e dei valori piuttosto che alle premiership individuali, di ricostruire una relazione vera tra segreteria e assemblea provinciale e circoli che rappresentano le istanze delle valli, di superare divisioni interne fondate solo su sterili personalismi, per fare spazio ad un confronto aperto costruttivo. Il Pd ha bisogno di competenze e impegno, che non sono appannaggio esclusivo di chi riveste ruoli importanti a livello provinciale, ma patrimonio diffuso che va valorizzato al meglio».

Alcune dichiarazioni di Bozzarelli («A noi non piace il Pd dei tatticismi e degli incontri romani») non è piaciuto a Gilmozzi: «Non sino mai stato a Roma a incontrare nessuno e non faccio cene segrete. Sento gente per capire se c’è condivisione sul mio nome». «Sia chiaro - aggiunge - che al congresso non ci sarà la proposta dei giovani e quella dei vecchi. Da quello che leggo anche tra i giovani c’è chi non è convinto della candidatura Bozzarelli (Andrea La Malfa si è subito smarcato ed è già pronto a passare con Gilmozzi, scettici Giacomo Pasquazzo e Gabriele Hamel, ndr), e tra i suoi sostenitori ci sono anche persone non giovani né per età né politicamente (il riferimento è a Lorandi e Miorandi, presenti sabato all’incontro che ha deciso di candidare Bozzarelli, ndr)». Di certo c’è che la mossa dei giovani ha smosso le acque. E da qui ai prossimi giorni saranno diversi i maggiorenti del partito che studieranno la situazione per capire come collocarsi. Se i renziani (Giorgio Tonini, Elisa Filippi) stanno con Gilmozzi, e su di lui dovrebbero convergere altri nomi di peso come i sindaci che avevano dato l’ok a Olivi (Andreatta, Mosaner, Betta), l’assessore provinciale Luca Zeni è dato vicino a Bozzarelli. Ancora incerta la consigliera Lucia Maestri. La partita è cominciata.

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