Giallo di Favrio: elicottero per cercare la coppia
Carla Franceschi e Renato Bono sono spariti nel nulla dopo una cena in famiglia Il padre di lui: «Non sappiamo nulla». Adesso è stata aperta un’inchiesta
TRENTO. Il cellulare spento da martedì mattina, la macchina che non c’è, i passaporti e le valige già pronte lasciate in casa. Dove tutto è in ordine. E poi quell’aereo partito senza di loro anche se la vacanza in Kenya l’attendevano da tempo. Sono questi gli elementi del rompicapo che sta dietro alla scomparsa di Carla Franceschi e Renato Bono. La famiglia li ha visti l’ultima volta lunedì sera per la cena organizzata anche in vista della partenza della coppia, la mattina successiva. E fra le 1 di notte e le 8 è successo qualcosa che ha spinto la figlia di lei, Christel, a denunciare la scomparsa della mamma e del suo compagno. «Il buio» così il papà di lui (ferrarese in trasferta in Trentino un po’ per il terremoto, un po’ perché a Favrio, nel comune di Fiavé, è comunque più fresco) descrive quelle ore. Ma partiamo dalle certezze. La cena, alla quale ha partecipato anche l’ex marito di Carla, il padre di Christel, non è successo nulla di particolare. Hanno mangiato, hanno chiacchierato e parlato anche del viaggio. Poi si sono salutati. All’una la luce era ancora accesa nel loro appartamento e la macchina era al suo posto. «Mi sono alzato alle 8 - racconta il padre di Renato - e sono uscito con mia moglie per un impegno. La loro auto non c’era più ma c’ho fatto più di tanto caso. Quando siamo tornati alle 10.30 era arrivata anche Christel preoccupata». La ragazza aveva provato a chiamare la mamma di buon mattino senza avere risposta. Era quindi andata a casa: «Tutto era in ordine - racconta - come se fossero pronti a partire ma non c’era nè la mamma nè Renato». Altra certezza: non sono partiti per il Kenya. A parte il fatto che valige e passaporto sono ancora a Favrio, l’amico che doveva partire con lui non li ha visti ed era lui ad avere in mano i biglietti per la vacanza. E quindi qual’è la risposta all’unica vera domanda? Dove sono Carla e Renato? I carabinieri hanno iniziato a lavorare chiedendo anche il supporto dell’elicottero per controllare la zona attorno a Fiavé dall’alto. Gli investigatori lavorano principalmente su due ipotesi: o l’allontanamento volontario della coppia o il tragico incidente. La prima possibilità è rifiutata con fermezza dai familiari di Carla e Renato. Non avrebbero mai fatto una cosa del genere e non c’era ragione per scappare. E seguendo la pista del possibile incidente di cerca nei boschi, lungo le strade della zona. Oltre all’elicottero numerose squadre dei vigili del fuoco di Fiavé, del Lomaso e di Comano Terme, stanno controllando zone boschive e strade interne nella speranza di trovare qualche indizio che possa permettere di rintracciare la coppia. E i carabinieri hanno emesso un bollettino di ricerche: in tutte le auto delle pattuglie della provincia, ci sono le foto dei due scomparsi e la targa dell'auto con cui si sono allontanati da casa.
L’inchiesta, che è coordinata in tempo reale dal sostituto procuratore Maria Colpani, in questo momento è, come si suol dire a 360 gradi. Sotto la lente d’ingrandimento quindi sia l’attività della coppia (si occupano di commercio di piastrelle) che le sue frequentazioni. Tutto viene passato al setaccio alla ricerca di elementi utili.©RIPRODUZIONE RISERVATA