Funicolare, pressing del Pd sulla giunta 

Domani Biasioli incontra i consiglieri di Povo. Il gruppo chiede un progetto entro il 2018, pena la perdita dei fondi europei


di Sandra Mattei


TRENTO. L’unica certezza per ora è che se non verrà presentato entro il 2018 un progetto preliminare sul collegamento tra città e collina Est, si perderà il finanziamento agevolato della Banca europea investimenti.

La mozione del Pd. Il problema è stato sollevato nei giorni scorsi da una mozione del gruppo consiliare del Pd - Psi con primo firmatario Michele Brugnara che fa pressing sulla giunta e sul sindaco (del proprio partito) perché si attivino iniziative per conoscere lo studio preliminare della Provincia, che risale a due anni fa, ma che è rimasto nel cassetto e in secondo luogo perché il Comune solleciti la Provincia a prendere le decisioni in accordo con l’amministrazione comunale e Trentino Trasporti, affinché non si perda l’investimento europeo.

Due studi. Una sollecitazione che vuole contribuire ad uscire dalla politica degli annunci che, in fatto di mobilità, ha espresso di tutto, dal Metroland ai tempi di Dellai, a Nordus, dalla funivia per il Bondone alla funicolare per Povo, appunto, della quale si discute dal 2005. Nei giorni scorsi il dibattito ha puntato ancora i riflettori sul collegamento città collina, sul quale esistono due studi: uno del Dipartimento infrastrutture e un altro dell’Università di Ingegneria, che risale al 2011, ma mai ufficializzato. Studi che arrivano alla conclusione che, sia che si prenda in considerazione la funicolare o il minimetrò (come prevede lo studio della Provincia), sia che si adottino le scale mobili (come opterebbe quello dell’Università), il risparmio rispetto al trasporto su gomma pubblico e privato, sarebbe accertato.

L’incontro con Biasioli. L’assessore alla mobilità del Comune Paolo Biasioli annuncia che si incontrerà domani in municipio con i consiglieri circoscrizionali per affrontare il tema. Afferma: «In attesa che ci si trovi con la Provincia per ragionare su un’ipotesi di collegamento, abbiamo deciso di ovviare al sovraffollamento con dei bus snodati. La gara è avviata e dovremmo averli per la fine estate. La variante delle opere pubbliche ha previsto anche un parcheggio a Mesiano e per aumentare le corse la soluzione potrebbe essere che la linea 9, prima di svoltare a Cognola, prosegua fino a Mesiano e lì si giri. Per potere portare in commissione un progetto su cui ragionare, è necessario avere dati aggiornati. Trentino Trasporti ce li ha forniti fino a ottobre 2017 e su quelli dovremo basarci».

Lo studio della Provincia. Parte dall’analisi di un giorno rappresentativo che fotografa il trasporto pubblico Trento Povo, il 21 novembre 2013, e registra il numero dei passeggeri saliti sulla linea n. 5. Il totale sono 3691 passeggeri (2160 saliti da Trento a Povo, 1531 da Povo a Trento). Di questi, il 51% è rappresentato da studenti, ed i tesserati sono il 78%. Passando al trasporto su gomma, lo studio prosegue con i dati dei veicoli, in una giornata infrasettimanale del 2014: sono 7091 in direzione di Povo (il 2,4% sono mezzi pesanti) e 4567 in direzione di Trento (il 3,5% di mezzi pesanti) via Mesiano. La valutazione che gli utenti della linea n. 5 possano preferire il trasporto con funicolare, lo si deduce dai tempi di percorrenza e dalle frequenze dello scenario futuro: la linea 5 ha una media tra Trento e Mesiano di 12 minuti e fino a Povo di 16 di percorrenza, mentre la funicolare da piazza Venezia a Mesiano sarebbe di 4 minuti e fino a Povo di 6. Il numero delle corse dell’autobus sono 54, mentre quelle della funicolare sarebbero di 130. La stima degli utenti che potrebbero lasciare l’auto per la funicolare sarebbe del 20%, portando i passaggi totali dai 756.747 della linea n.5 ai 950.000 della funicolare. Valutazioni sono fatte anche su vantaggi o limiti delle due tecnologie, la funicolare e il minimetrò (nella foto, il tracciato). La prima ha una tecnologia collaudata e minori costi, mentre il secondo è più silenzioso, ma i costi sono maggiori. Passando ai costi, la gestione costerebbe in un anno 840.000 euro, mentre il costo complessivo della linea 5 è di 1.200.000 l’anno. Il risparmio rispetto al bus sarebbe di 440.000. I costi? Per la funicolare si valutano 27 milioni di euro, per il meni metrò 31 milioni.













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