Fugatti: «Vigilantes, decido con il sindaco» 

Oggi i due si incontrano. Il questore Garramone: «Le guardie? Un deterrente, possono segnalare situazioni critiche»



TRENTO. «Il problema in piazza Santa Maria c’è, lo dicono tutti, lo dice anche il vescovo e noi abbiamo fatto una proposta. Ma visto che così a qualcuno non è piaciuta cerchiamo una soluzione condivisa. Per questo oggi ho chiamato il sindaco e ci vedremo dei prossimi giorni (probabilmente già oggi, ndr) per trovare la quadra». Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti cerca di smussare gli spigoli della polemica scoppiata dopo la sua proposta di finanziare con i soldi della Provincia un servizio di vigilanza privata davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore per combattere vandalismi e degrado: «Con il primo cittadino parleremo di come risolvere il problema. Noi ci siamo mossi perché i cittadini che abitano nel quartiere avvertono in maniera forte questo problema. Io avevo lanciato la proposta dei vigilantes per risolvere questo problema. Pensavo che il sindaco fosse d’accordo. Ma ho visto che non è così. Per questo oggi (ieri ndr) l’ho chiamato per parlarne insieme. Non è un dietrofront, ma un modo per cercare una soluzione condivisa con il dialogo, proprio come ha chiesto il vescovo. Se si pensa che il problema non ci sia, poi, è un altro paio di maniche, ma non credo che si possa affermare una cosa del genere, visto che sono 10 anni che i cittadini protestano. Il problema c’è e l’importante è trovare una soluzione».

Sul caso interviene anche il questore Giuseppe Garramone che usa prudenza: «Io sono un tecnico e mi occupo delle mie competenze, che sono quelle di garantire la sicurezza dei cittadini. Non entro perciò nel merito di decisioni politiche, che spettano al presidente della Provincia Fugatti così come al sindaco Andreatta. Quello che posso dire, in linea generale, è che qualsiasi intervento che possa agevolare i fedeli ad usufruire in modo più sereno della basilica, per me è il benvenuto». Riferiamo al questore (che ieri si trovava a Roma, ndr.) che le reazioni critiche alla decisione di Fugatti, prima di tutto del sindaco ma anche di forze politiche dai Cinquestelle a Futura, riguardavano l’ingerenza in competenze che non sono le sue. «Non mi sembra che il presidente - commenta Garramone - abbia detto che le guardie giurate dovranno garantire la sicurezza, della quale dobbiamo occuparci noi, ma di agevolare l’ingresso dei fedeli. Qualche presenza in più, che siano guardie giurate, che siano vigili o associazioni di poliziotti e carabinieri in pensione, è sempre positiva fermo restando che la sicurezza dei cittadini e della piazza spetta a me come questore e come responsabile delle forze di polizia». Su una decisione che riguarda la città, però, ed uno dei suoi simboli religiosi più importanti che è la basilica di Santa Maria, facciamo notare che anche il vescovo Tisi ha invocato una scelta condivisa. Non è mancato il confronto? «Nel comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza - risponde Garramone - ho preso l’impegno che ci sarà un potenziamento dei controlli su tutto il territorio e soprattutto in quei luoghi più problematici segnalati dalla popolazione e dai comitati dei cittadini. La nostra azione e quella delle guardie giurate riguardano piano diversi, ma un occhio in più su situazioni che hanno creato un certo allarme, mi va bene. Non mi sento scavalcato nella decisione del presidente, né voglio entrare in dinamiche che siano diverse da quelle tecniche, di mia competenza». Il questore ripete i suoi obiettivi: «Ho deciso di potenziare i controlli in alcuni luoghi, piazza Dante perché è il simbolo dell’autonomia, piazza S.Maria perché è il simbolo della cristianità e il parco S.Chiara perché c’è stata segnalata una situazione critica. Controlli che dureranno anche oltre i mercatini, perché il nostro intervento va modulato in base alle richieste che vengono dalla popolazione ed io ho inteso rispondere a quel disagio che negli incontri con i cittadini e con i comitati di quartiere ho raccolto». Questo non toglie, precisa, che una mano non possa venire anche dalla vigilanza partecipata: «Questo succede anche ai mercatini di Natale perché è utile che ci sia la presenza di carabinieri e poliziotti in pensione, come delle guardie giurate, che possono essere un deterrente e se succede qualcosa, avvisare le forze dell’ordine. Così come può essere positivo che la presenza dei vigilantes diano più sicurezza a chi frequenta la chiesa».(s.m. e u.c.)













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