il caso

“Fuga a Verona per gli interventi complessi”: Ginecologia ha bisogno di un primario

La consigliera Coppola chiede un concorso dopo il trasferimento del primario e della dirigente medico del Santa Chiara in seguito al caso Pedri



TRENTO. Serve un concorso per la copertura dell’incarico di primario e di dirigente medico a Ginecologia. Lo afferma in un’interrogazione la consigliera provinciale Lucia Coppola. 

“ll caso della ginecologa scomparsa a marzo, dopo essersi dimessa dal reparto ospedaliero del Santa Chiara dove lavorava, si è trasformato in una vera tempesta per il mondo sanitario trentino”, scrive l’esponente del Gruppo Misto/Europa Verde. “A seguito dei risultati delle indagini interne dapprima sono stati trasferiti ad altri ospedali il primario e una dirigente medico e in seguito la giunta provinciale ha commissariato l’APSS, accettando le dimissioni del direttore generale Pier Paolo Benetollo e designando al suo posto – in qualità di commissario – il dott. Ferro, responsabile del settore prevenzione, che aveva presieduto la commissione interna che ha indagato sulla situazione professionale nel reparto di ginecologia”.

“L’unità operativa del Santa Chiara è stata affidata al direttore della struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Rovereto che guiderà il reparto a scavalco. Un doppio impegno certamente gravoso, che difficilmente può essere svolto con la dovuta efficacia per la quantità e le difficoltà operative, trattandosi dei due più importanti punti nascita in cui vengono trasferiti i casi più difficili dei rimanenti punti nascita provinciali.

Si ha notizia che le operazioni oncologiche più complesse, che prima venivano eseguite dal primario e dalla dirigente medico, ora vengono effettuate a Verona”.

Coppola chiede: “– visto il trasferimento del primario di ginecologia del Santa Chiara di Trento e della dirigente medico, considerato che la direzione del reparto è stata affidata, a scavalco, al primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Rovereto, considerato che le operazioni oncologiche più complesse al momento vengono dirottate a Verona, se l’APSS intende indire un concorso per la copertura dell’incarico di primario e di dirigente medico e in che tempi; – se nel frattempo non ritenga utile affidare in libera professione un incarico ad un chirurgo ginecologo esperto in oncologia al fine di evitare il trasferimento di troppe pazienti in altri ospedali”.













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