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Flashmob per la libertà stampa, una targa alla famiglia Megalizzi e all’Osservatorio sui Balcani

Iniziativa del sindacato dei giornalisti per denunciare la stretta di Mosca contro i media indipendenti (foto C.Libera)



TRENTO. Due iniziative del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige e della Campania per denunciare la stretta delle autorità russe contro giornalisti e media indipendenti si sono svolte in contemporanea oggi (9 novembre) a Trento e a Napoli. L'iniziativa è stata organizzata dopo la revoca della licenza di pubblicazione a Novaya Gazeta e la condanna a 22 anni di carcere con l'accusa di alto tradimento al giornalista Ivan Safronov.

"Non possiamo tacere sui bavagli della Russia, una situazione che dura da venti anni e che per lungo tempo è stata ignorata in Italia per interessi politici. Ora si arriva a un atto estremo con la chiusura del giornale di Anna Politkovskaja, e alla condanna di 22 anni di Safronov. Voci messe a tacere che noi abbiamo il compito di tenere vive e ricordare", ha detto il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti.

All'evento di Trento sono state consegnate due targhe alla famiglia di Antonio Megalizzi, ucciso nel 2019 nell'attentato ai mercatini di Natale a Strasburgo, e all'Osservatorio Balcani Caucaso e Transeuropa (Obct). In collegamento da Napoli sono intervenuti i genitori di Mario Paciolla, il cooperante Onu e giornalista ucciso nel 2020 in Colombia in circostanze ancora avvolte nel mistero, assieme a giornalisti minacciati e i rappresentanti di Amnesty International Italia. 













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