GIUSTIZIA

Firme false, assolta Francesca Gerosa

La Corte d’ Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva visto l’ex consigliera Francesca Gerosa condannata ad 8 mesi.



TRENTO. In primo grado, l’ex consigliera era stata ritenuta colpevole di avere compilato le liste della presentazione dei candidati alle elezioni del 2015, secondo l’accusa, in concorso con Giacomo Bezzi alla raccolta di alcune firme senza la presenza di un pubblico ufficiale. Bezzi era il pubblico ufficiale incaricato di autenticare le firme dei sottoscrittori, qualifica attribuita ai consiglieri provinciali, ai fini della presentazione della lista dei candidati per la formazione politica Forza Italia alla carica di consigliere comunale, nell’ambito delle elezioni comunali del 2015.

Gerosa, secondo l’accusa che la portò alla condanna in primo grado, in concorso con Bezzi avrebbe raccolto le firme quando però Bezzi non era presente, nel gazebo di Sardagna. A Sardagna Gerosa in effetti ci andò, ma per motivi personali. In quell’occasione, gli organizzatori del gazebo di Forza Italia la invitarono a dare una mano. Gerosa raccolse tre nominativi. Nei pressi del presidio era presente il consigliere Claudio Cia, con il suo camper. Gerosa era convinta che, essendo lui titolato ad autenticare le firme, avrebbe poi provveduto lui stesso a ricevere ed autenticare le firme stesse. Quella lista, i tre nomi raccolti nel gazebo, fu poi presentata al consigliere Bezzi, a distanza di due giorni. Era il 31 di marzo del 2015. Bezzi dichiarò improvvidamente vere le firme apposte in sua presenza. Giuliano Valer, difensore di Gerosa, ha però fatto notare che «la presenza della Gerosa non si inseriva nel procedimento di autenticazione, perché questa è avvenuta successivamente ed a sua insaputa». 













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