Ferrari: "Nessuna ingerenza nell'ateneo"
All'assemblea dell' univesrità l'assessora rassicura, ma il governatore diserta. Salute, il ruolo della comunità scientifica
TRENTO. «La paura, il rischio, che la Provincia eserciti un’ingerenza politica sull’università? Sono legittimi. Ma infondati. Non c’è prova né sintomo. Anzi, tra le due istituzioni c’è grande condivisione. Siamo attentissimi a non correre questo rischio». Parole dell’assessora provinciale all’università Sara Ferrari scandite all’Assemblea di ateneo, alla quinta edizione, ieri alla Facoltà di Lettere di via Tomaso Gar. Peccato che qualche giorno fa, sulle colonne di questo giornale, il “suo” presidente, Ugo Rossi (ieri assente, come tutti hanno notato) sia andato giù pesante con il politologo Gaspare Nevola, che all’università insegna da anni, dandogli del «solone», perché qualche dubbio sulle ragioni dell’autonomia trentina, in questa fase, l’aveva posto. Ricordandogli neanche troppo velatamente che lo stipendio gli arriva direttamente dalle casse di piazza Dante, vista la provincializzazione dell’ateneo. Provocando un vespaio. Ora, che l’assessora Ferrari abbia voluto smarcarsi dalle posizioni del presidente può anche darsi. Che l’abbia manifestato, pure con una certa stizza nel tono, è parso. Che magari un confronto tra lei e il governatore su questo tema ci possa essere stato è probabile. Sentita poi la frase conclusiva, detta con un sorriso, per quanto tirato: «Se il governatore dovesse arrivare lo censuriamo». In precedenza era stato il presidente dell’ateneo Innocenzo Cipolletta a gettare acqua sul fuoco: «I rapporti tra l’autonomia universitaria e l’autonomia provinciale sono eccellenti». Con la parole autonomia marcata due volte, tanto per non lasciar dubbio alcuno. Salvo, magari, per qualche centinaia di milioni di euro che la Provincia deve a via Calepina. Si sono invece tenuti ben alla larga dalle polemiche sia l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni che il sindaco di Trento Andreatta ma anche il rettore Paolo Collini (peraltro già intervenuto sul “Trentino” nei giorni scorsi). Il tema scelto quest’anno dall’Assemblea di ateneo - “un’opportunità offerta a tutti per sapere meglio che cosa si fa nelle aule, nei laboratori, nelle biblioteche, uno strumento di dialogo con la comunità trentina” - è stato quello della salute, più che mai attuale se si guarda, ad esempio, al confronto acceso, se non di più, sulla validità dei vaccini. E infatti il sindaco Alessandro Andreatta ha sottolineato questo aspetto. Invitando l’università a «dare un grande apporto per fornire alla comunità gli strumenti che contrastino una dilagante cultura antiscientifica, la diffusione di un pensiero magico e miracolistico». Di questo tenore anche l’intervento dell’assessore alla salute Luca Zeni: «In un momento di smarrimento come l’attuale, di grande cambiamento – ha sottolineato - la conoscenza diffusa si è polverizzata. In questa situazione, alle istituzioni è richiesto un surplus di autorevolezza, una funzione di guida e riferimento dei cittadini. Fondamentale è il ruolo dell’università». Il rettore Paolo Collini ha affermato che «la scommessa dell’università è quella di essere una grande comunità che produce conoscenza e ricerca lasciando il segno per il miglioramento della vita delle persone. Un bene per l’intera comunità». ©