Fedaia, niente tunnel: c’è l’Unesco
De Col (Pat) gela le richieste fassane: per ora nessuna soluzione lungo il lago
VALLE DI FASSA. «Paravalanghe troppo impattanti ai piedi della Marmoalda, proprio nell’area tutelata dall’Unesco». Ecco le parole pronunciate ieri dal dirigente generale della Provincia di Trento, l’ingegner Raffale De Col, responsabile per le infrastrutture. L’occasione è stata la riunione della terza commissione del consiglio provinciale, dove all’ordine del giorno c’era la petizione per risolvere la viabilità lungo la strada del Fedaia, presentata dall’Associazione Fassa, con il sostegno di 1.200 firme racconte in valle. La richiesta era di garantire il transito della strada (che collega i versanti trentino e veneto della Marmolada) tutto l’anno mentre con la situazione attuale si verificano grossi disagi. Un’esigenza di sicurezza manifestata anche dagli impiantisti come indispensabile anche solo per parlare di nuovi investimenti sulla Marmolada, proprio mentre si è aperto il dibattito sul piano di sviluppo.
De Col in commissione - come si legge in un comunicato diffuso dal consiglio provinciale - è stato chiaro: «La provinciale 641 - ha osservato - è una delle strade più in quota del Trentino, con continui problemi di precipitazioni nevose. A partire dall'inverno 2010-2011 sono stati installati i dispositivi Gaz-ex che provocano artificialmente il distacco di valanghe». Da allora ad oggi il fenomeno è sensibilmente diminuito. Nel primo tratto della provinciale, prima del Pian dei Trevisan, si è passati dalle 40 chiusure del 2009 alle 9 dell'inverno scorso (erano state 1 nel 2010 e 0 nel 2011 e 2012). Nel secondo tratto della strada, il più esposto alle valanghe, all'altezza del lago Fedaia, si è passati dai 164 giorni di chiusura nel 2009 ai 105 dell'inverno scorso (nel 2010 erano state 116, nel 2011 57 e nel 2012 solo 2).
«La Provincia - ha proseguito De Col - prevede un intervento di 4-5 milioni di euro per risolvere definitivamente il problema nel tratto con i tornanti prima del Pian dei Trevisan, mentre non ha ancora definito una soluzione che possa garantire l'apertura per tutto l'anno del secondo tratto di strada (lago Fedaia), perché siamo nel pieno della zona dolomitica sottoposta alla tutela dell’Unesco e realizzare in quest'area una galleria di oltre 2 chilometri avrebbe un impatto ambientale notevole».
Sul punto i lavori della commissione continueranno il 10 luglio prossimo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA