il caso

Falso allarme per un apneista nel Garda

Un testimone: «È annegato a Navene». Ma era semplicemente riemerso lontano dalla boa



ALTO GARDA. «Chi state cercando?». Sono più o meno queste le parole che un uomo della Val Trompia (Brescia) ha pronunciato trovandosi davanti ad un mucchio di persone – carabinieri, vigili del fuoco volontari di Riva e sub del corpo permanente di Trento - intente a cercare un disperso nelle acque del Garda, al largo di Navene, di fronte all'Hotel Baitone. Lo “scomparso” era proprio lui, un apneista di una quarantina d'anni. Sono bastate poi poche parole per comprendere il fraintendimento che c'è stato alla base dell'allarme.

L'uomo, solito frequentare le acque di Navene per fare immersioni in apnea e per pescare, ieri ha raggiunto la spiaggia, ha nuotato per alcune decine di metri ed ha posizionato regolarmente la boa per segnalare l'immersione. Tutto questo sotto gli occhi di una persona che stava osservando la scena. L'apneista si è dunque tuffato, dotato anche di fiocina per pescare. E non è più riaffiorato. A quel punto chi lo stava osservando si è comprensibilmente preoccupato e ha deciso di dare l'allarme. La macchina dei soccorsi si è dunque messa in moto. Da Trento sono stati portati sul Garda con l'elicottero i sommozzatori dei pompieri permanenti di Trento, da Riva sono partiti i volontari. Sul posto anche i carabinieri. Sono così iniziate le ricerche, sino a quando lo stesso “scomparso” non si è presentato, facendo rientrare l'allarme.

Ma cos'era accaduto? L'uomo era semplicemente riemerso in un'altra zona dello specchio d'acqua, al di fuori della visuale di chi stava seguendo le sue immersioni. Da qui è nato il fraintendimento. Tra l'altro lo stesso involontario protagonista ha detto che mentre era sotto acqua sentiva il rumore dell'elicottero e si era convinto che fosse accaduto qualcosa ad un altro apneista che aveva visto immergersi poco distante. Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene: la giornata, fortunatamente, si è conclusa con una stretta di mano. Poi tutti a casa.













Scuola & Ricerca

In primo piano