«Fa’ la cosa giusta» apre tra polemiche roventi

Il responsabile organizzativo Dario Pedrotti: «A Trento Fiere il Comune non si è fatto vedere». E ironizza: «Chiederemo asilo politico allo stand di Rovereto»


di Luca Pianesi


TRENTO. I quasi 13 mila visitatori del 2011, i 197 espositori di quest’anno, le 22 associazioni ospitate nello spazio della Provincia, gli oltre 100 volontari impegnati e un settore tutto nuovo, quello dei vini biologici, non sono bastati al Comune di Trento a rinnovare il suo impegno per la ottava edizione della mostra mercato “Fa’ la cosa giusta”. «Nonostante la manifestazione si svolga a Trento Fiere, domenica compresa – commenta, ironicamente, il responsabile organizzativo, Dario Pedrotti – il nostro Comune non ha inteso partecipare né con stand né con figure istituzionali. Visto, invece, che quello di Rovereto è qua sia con il suo vicesindaco che con uno spazio espositivo, chiederemo l’asilo politico a loro». Un’assenza, quella dell’ente di riferimento del capoluogo trentino, che va ad aggiungersi a quella del Servizio Trasporti della Provincia, a Trentino Trasporti e a Trentino Esercizio. Chi ci sono, invece, sono i privati. Ancora in crescita rispetto alle passate edizioni. Dal 2004, anno della prima fiera, sia gli espoositori che i visitatori sono più che raddoppiati e, in questa edizione, si è andato ad aggiungere un ulteriore settore, ai già esistenti degli eco-prodotti, dell’editoria, delle cooperative e delle associazioni, della ristorazione, del biologico, dell’edilizia sostenibile, dell’energie alternative, del turismo responsabile e dell’eco-mobilità. La novità di quest’anno è la “Mostra dei vini trentini da agricoltura biologica”, che vede partecipare 9 aziende. «Per noi “Fa’ la cosa giusta” è un’occasione unica di promozione e di vendita - spiega Fausto Nicolussi, artigiano di prodotti eco e bio per uso domestico e professionale – ed è un appuntamento immancabile. Io sono presente col mio stand dalla prima edizione ma quella di quest'anno è sicuramente la più completa». Silvia Carlini viene da Rimini per promuovere i suoi detersivi biologici ed afferma che la mostra è anche un’occasione di arricchimento culturale, per gli espositori: «Ci sono talmente tante persone qualificate – dice – sia tra gli operatori che tra i visitatori, che anche per noi diventa un momento di confronto e di ascolto di nuove idee». «E poi qui c’è collaborazione – aggiunge Paolo Gasperat, falegname che ha uno stand sull’edilizia sostenibile – cosa non facile da ritrovare in altre fiere. Solitamente tra operatori dello stesso settore c’è competizione. Qui c’è aiuto reciproco e scambio di informazioni». Idee, informazioni, curiosità. La filosofia alla base di “Fa’ la cosa giusta” è proprio questa: promuovere un consumo critico e degli stili di vita sostenibili. «E poi ci sono le storie – conclude Gigi Perinello, gestore di uno stand di calzature ecosostenibili – che ognuno di noi venditori del settore eco e bio ha da raccontare ai visitatori. E’ quella di chi ha abbandonato l’ingrosso, tagliato i costi di filiera e riesce a vendere, a prezzi competitivi, scarpe come da vera tradizione manifatturiera italiana: pelle di vitello conciata in vasche con miscele di acqua, corteccia di quercia, castagne e mimosa polverizzata lavorata solo in Italia».













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