Fa carte false per comperare senza pagare la Porsche Macan
L’indagine dei carabinieri. La vittima aveva messo in vendita la sua auto per 60 mila euro Il truffatore ha creato un mondo parallelo per fingere l’acquisto. Ma anche l’assegno era fasullo
Trento. Una truffa architettata nei minimi particolari, con false linee telefoniche, un sito fasullo per la verifica dell’assegno e naturalmente anche documenti di identità farlocchi. Il tutto per portare a casa senza pagare un euro una Porsche Macan usata che era stata messa in vendita su un sito a 60 mila euro. Il truffato questa volta aveva fatto una serie di verifiche, aveva conosciuto di persona chi si proponeva di acquistare la macchina ma ugualmente è caduto nel tranello. Ma i carabinieri di Levico hanno non solo individuato e arrestato il truffatore ma hanno anche recuperato la macchina che era già finita in Germania.
Ma partiamo dall’inizio da quando il trentino decide che vuole cambiare la sua auto. E che auto una Porsche Macan nera che, controllando le stime, ha messo in vendita a 60 mila euro. Non passa neppure un giorno ed ecco che arriva il primo possibile acquirente. L’uomo si presenta come un venditore di auto della provincia di Rovigo. Si contratta il prezzo e alla fine si arriva all’accordo con un assegno circolare postale come garanzia della bontà del pagamento. Il giorno dopo c’è l’incontro “fisico” fra i due. Bevono un caffè, viene provata la macchina e viene consegnato l’assegno circolare postale riempito dove necessario. Poi il via alle operazioni di vendita: in banca per depositare l’assegno, la telefonata all’ufficio emittente per riceverne l’esito di presunta genuinità ed infine con il documento di identità all’Aci di Trento per formalizzare l’immediato passaggio di proprietà. Tutti soddisfatti. Ma per il venditore la gioia dura il tempo di poche ore. Il giorno seguente la banca lo contatta e annunciandogli che l’assegno è falso. Ma la macchina è già andata e tra l’altro con un passaggio di proprietà già concluso. Senza soldi e senza macchina, la vittima si rivolge disperato ai carabinieri di Levico. E partono le indagini che ricostruiscono le condotte illecite: la fabbricazione di documenti di identità e titoli di credito completamente fasulli, la disponibilità di linee telefoniche virtuali, tutte intestate a persone inesistenti, la creazione fittizia di siti internet, tra cui quelli dell’ufficio postale emittente l’assegno circolare. L’autovettura è stata sequestrata in Germania, in stretta sinergia con i Carabinieri per la Cooperazione Internazionale e il truffatore è stato individuato in un senza una fissa dimora trovato a Pavia, grazie alla collaborazione con l’Arma locale. E ora la dimora la ha in carcere. (M.D.)