Urbanistica

Ex Atesina, l’affondo di Vigorito: «Sembrava quasi fatta e invece nulla si muove»

La nota del consigliere circoscrizionale del Centro storico Piedicastello, in merito all’annosa questione degli enormi spazi lasciati liberi dopo il trasferimento della società da via Manconi, zona Solteri, a Spini di Gardolo

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Claudio Libera


TRENTO. «Ex Atesina: sembrava quasi fatta e invece nulla si muove!». Scrive il consigliere circoscrizionale del Centro storico Piedicastello Nicola Vigorito, in merito all’annosa questione degli enormi spazi lasciati liberi dopo il trasferimento dell’ex Atesina da via Manconi, zona Solteri, a Spini di Gardolo. 

«Tutti abbiamo pensato, lo scorso 1° febbraio 2022, che si potesse, con i 2 milioni stanziati a bilancio, iniziare i lavori del previsto parco pubblico nell'ala nord dell'area verso la chiesa dei SS. Martiri dei Solteri. E invece, no! Nessun passaggio formale, legale e definitivo della proprietà tra Comune e Provincia - ha incalzato - i soldi stanziati sono stati dirottati su altri progetti ritenuti più importanti, urgenti e strategici per la città. Intanto, i cittadini (circa 6.000) dei Rioni di Trento Nord potranno aspettare ancora; sono passati 20 anni dal Progetto Palomar 2003, potranno aspettare ancora (qualche decennio?) a quanto pare».

Infatti, un anno fa si poteva scrivere: «Finalmente! È dal 2003, con il Progetto Palomar, che la Comunità Solteri Magnete Centochiavi aspettava questo momento. Ora, si può iniziare, visti anche i 2 milioni di euro già stanziati a bilancio, a ragionare seriamente su cosa è necessario costruire sull’area, tenendo presente ciò che la Circoscrizione Centro Storico-Piedicastello ha sempre chiesto con vari documenti approvati in Consiglio, sulla spinta fondamentale e determinante di innumerevoli richieste avanzate dai vari comitati rionali e in primo luogo dal Gruppo di cittadinanza attiva SolteriMagneteCentochiavi 3.0».

Ecco alcune idee proposte, nel corso degli anni: una piazza come cuore centrale e pulsante del quartiere; un parco pubblico nelle adiacenze del campetto di calcio della parrocchia; strutture per attività culturali, sociali, sportive, solidali e di accoglienza; piste ciclabili, verde e panchine, assicurando il collegamento con il “moncone” già predisposto in Via Pranzelores; via Marconi, diventi un viale alberato bello e attrattivo, come ingresso di pregio del quartiere.

Sicuramente la notizia rappresenta una grande soddisfazione per tutte quelle persone che da anni hanno lottato e si sono battute per vedere realizzare questo sogno, che può diventare realtà, per la Comunità locale e per l’intera città di Trento. «Invece - sottolinea Vigorito - esattamente come un anno fa tutto è fermo!».













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