«Ex Atesina da acquistare» la richiesta al Comune
La commissione ambiente del Centro storico dice sì al progetto per i fondi europei Vigorito: «Ma è importante ascoltare le esigenze dei residenti per spazi di socialità»
TRENTO. Sul futuro dell’area ex Atesina, interviene Nicola Vigorito sia a nome della maggioranza del consiglio circoscrizionale Centro Storico Piedicastello che della commissione ambiente, viabilità e aree Trento Nord. Il momento è delicato in quanto a febbraio scadono i termini per la manifestazione d’interesse per la ricerca di partner indetto dal Comune che a sua volta entro il 30 marzo, dovrà presentare il progetto che concorrerà all’assegnazione del finanziamento (5 milioni di euro) previsto da Urban Innovative Action. Un programma dell’Unione europea che finanzia riqualificazioni urbane che abbiano l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, l’ottimizzazione energetica, il risparmio idrico, l’abbattimento delle emissioni nocive. Il partner privato dovrà concorrere con una partecipazione pari al 20% dell’erogato.
Percorso in salita se solo consideriamo che il progetto dovrà proporre un qualcosa che non sia mai stato realizzato né a Trento, né in Europa. Oltre ad essere resiliente ovvero capace di sfruttare a proprio vantaggio le diverse realtà atmosferiche e genericamente caratterizzato da una qualità d’eccellenza ai massimi livelli. «Qualora – commenta ironicamente Vigorito – ci si riuscisse, si creerebbe un’oasi ideale in un contesto fatto di smog, inquinamento e traffico intenso. Insomma ragionando in concreto occorre un piano B».
Che sarebbe? «Prima di progettare il futuro dell’area, il Comune deve acquisire l’ex Atesina che una volta di proprietà potrà essere al centro di qualsiasi idea. Chiaramente non si può pensare ad un acquisto diretto, quanto ad una permuta con un conguaglio. So per certo che gli assessorati interessati stanno costituendo un tesoretto che potrebbe venire utile a partire dal 2019».
Torniamo al bando europeo e alle linee guida del Comune. «Si parla di un’area verde multifunzionale - precisa Vigorito - di 6 mila metri quadrati confinante col campo da calcio della parrocchia. Di collegamenti di mobilità dolce col quartiere e utilizzando la palazzina uffici che è ancora in buono stato, creare un’area residenziale di circa 1100 metri per 15 appartamenti destinati a giovani, anziani e immigrati in co-housing. Ed anche una piazza coperta di 3 mila quadrati con locali di servizio. Restano fuori dal progetto 3 mila metri quadrati destinati a varie attività sportive». Vigorito, come gli altri consiglieri presenti in commissione, in definitiva, elogia lo sforzo dell’amministrazione comunale che spera nei contribuiti europei. «Quello che vogliamo ribadire con forza però - aggiunge - è che vorremmo che nel progetto si prendessero in considerazione le richieste che aveva fatte proprie la comunità dei Solteri, con il progetto Palomar, di creare nell’area ex Atesina spazi di socialità, per dare risposte sia ai giovani che agli anziani del quartiere. Spazi come una biblioteca, una ludoteca, una sala musica e un teatro. Perché solo così si creano occasioni per combattere solitudine e degrado».
Idee per la piazza da tremila metri ? «La prima che mi viene in mente sono eventi tipo “Fa’ la cosa giusta” che non si sa dove tenere se Trento Fiere sarà chiuso e all’ex Italcementi tutto è bloccato». La vostra richiesta? «L’acquisizione dell’area, senza la quale è inutile fare progetti». L’assemblea pubblica sul futuro dell’ex Atesina alla quale prenderà parte l’assessore Gilmozzi è stata fissata per il 12 marzo alle scuole dei Solteri. (d.p.)