Escobar e droga nell’alloggio dell’Itea
Blitz della Finanza: sequestrato mezzo chilo di stupefacente fra eroina e cocaina, in quattro sono finiti in cella a Spini
TRENTO. C’era la droga, mezzo chilo fra eroina e cocaina, e c’era anche il libro su Pablo Escobar, forse una sorta di «manuale» per cercare di ripercorrere la strada di uno dei narcotrafficanti più noti, il capo del cartello colombiano della droga di Medellin. Uno che per anni è riuscito a sfuggire alla polizia colombiana e anche alla Dea americana, ma la vita illegale di chi aveva quel libro è durata molto meno. Sulla loro strada hanno incrociato la guardia di finanza e ora sono in cella per possesso di stupefacente ai fini di spaccio. Si tratta di quattro persone, tre stranieri e un italiano che, in base a quanto accertato fino ad ora, potevano utilizzare come base operativa per organizzare l’attività di vendita della droga, la casa Itea dell’italiano. Casa che ora l’uomo rischia di perdere.
Ma andiamo con ordine. Il punto di partenza sono le attività di prevenzione nel campo dello spaccio che sono quotidianamente messe in atto dalla Finanza e dalle unità cinofile. A conclusione di una serie di attività investigative, i finanzieri del Gruppo di Trento avevano «attenzionato» un libico di 29 anni (A.B. le iniziali). I sospetti su di lui nascevano dal fatto che frequentava in maniera assidua il triangolo composto da Piazza Dante, la Portèla e Santa Maria Maggiore a Trento, zone calde per lo spaccio. Proprio durante un servizio di pattugliamento del territorio i militari delle Fiamme Gialle hanno fermato e controllato il libico. Era senza permesso di soggiorno ma aveva delle piccole dosi di eroina che sono state annusate dai cani antidroga Apiol e Nabuco, delle unità cinofile. È scattata immediatamente la perquisizione nel domicilio dichiarato dal libico, ossia un appartamento Itea di via Gramsci a Trento: l’operazione si è svolta rapidamente e sfruttando l’effetto sorpresa, per evitare che i libico potesse metterne in allerta con il cellulare (subito sequestrato) gli eventuali occupanti.
E l’effetto sorpresa c’è stato: all’interno dell’appartamento sono state trovate altre tre persone: C.C., di 28 anni, cittadino tunisino, F.H., di 34 anni, anch’egli tunisino – tutti privi di regolari documenti di soggiorno - e D.D., 30 anni italiano, che era l’intestatario dell’affitto Itea, con l’alloggio che gli era stato riconosciuto quale soggetto bisognoso di prestazione sociale agevolata.
I cani Apiol e Nabuco, una volta entrati, hanno puntato immediatamente la stanza da letto dove dormivano i due tunisini, trovando, nascosti in una scatola, circa mezzo chilo di cocaina ed eroina, un bilancino di precisione e 1.740,00 euro, la cui provenienza non è stata giustificata da nessuno degli occupanti. E quindi sono ritenuti provento dell’attività di spaccio. Appare singolare il ritrovamento, tra le dosi di droga (del valore complessivo sul mercato dello spaccio per oltre 35.000 euro), di un libro in italiano sulla vita di Pablo Escobar, il noto capo del cartello colombiano della droga di Medellin. Una lettura che, forse, doveva diventare una sorta di manuale sul mondo del traffico di droga.
Lo stupefacente rinvenuto è stato sequestrato e i quattro uomini sono stati immediatamente arrestati per possesso di stupefacente a fini di spaccio, venendo quindi tradotti alle carceri di Spini di Gardolo.