«Esami medici la domenica per ridurre i tempi d’attesa»
TRENTO. Un presidio ospedaliero aperto, oltre il normale orario, per almeno una sera la settimana e almeno due domeniche al mese, sospensione dell’attività libero professionale intramuraria e l’istitu...
TRENTO. Un presidio ospedaliero aperto, oltre il normale orario, per almeno una sera la settimana e almeno due domeniche al mese, sospensione dell’attività libero professionale intramuraria e l’istituzione del responsabile unico aziendale delle liste d’attesa. Ci sono anche questi tre punti focali nel disegno di legge che è stato presentato dal consigliere provinciale di Agire, Claudio Cia, per ridurre le liste d’attesa negli ospedali.
Fra i punti principali, l’apertura, oltre il normale orario, di almeno un presidio sanitario per almeno una sera la settimana e almeno due domeniche al mese, allo scopo di aumentare il tempo dedicato all'erogazione di prestazioni sanitarie in regime convenzionato (con la ricetta/impegnativa del medico). E anche il monitoraggio e pubblicazione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, distinti per ad ogni struttura, pubblica e privata convenzionata, ospedaliera e distrettuale. E poi la sospensione dell’attività libero professionale intramuraria laddove vi sia un divario eccessivo tra i tempi di attesa in libera professione intramoenia e i tempi di attesa in regime convenzionato. Cia chiede anche che il difensore civico abbia anche la funzione di «Garante per il diritto alla salute».
«Il disegno di legge presentato è nato da un'analisi dei tempi di risposta della sanità trentina, con particolare riferimento alle liste di attesa, dove emerge che, nel triennio 2015-2017 i giorni di attesa media, si sono allungati. Il progressivo peggioramento dell'offerta sanitaria pubblica, anche a causa della cattiva programmazione sanitaria, ha di fatto aumentato il ricorso all'attività libero professionale» spiega il consigliere Claudio Cia.