«Esagerato aprire tutte le domeniche a Rovereto»
Il presidente dell’Unione commercio sul prolungamento dell’orario serale dei negozi: non siamo Milano o New York
ROVERETO. «Negozi aperti tutte le domeniche? Un’esagerazione che non porta benefici. Certo, con le liberalizzazioni ognuno fa quello che vuole, ma non c’è alcun dato che la trovata dei bocconiani abbia portato aspetti positivi nell’aumento del fatturato e nell’aumento dell’occupazione. La realtà è ben diversa: la gente non ha più soldi da spendere e se va a fare la spesa di domenica non ci va di martedì e viceversa. Non è che tenendo aperto la domenica acquisti di più...». Marco Fontanari, presidente dell’Unione commercio e turismo di Rovereto e della Vallagarina, è molto scettico, per non dire contrario, sulle aperture domenicali dei negozi lungo tutto l’arco dell’anno. «I centri commerciali facciano la loro tattica - premette riferendosi al fatto che il Millennium quasi sicuramente terrà aperto anche le domeniche d’estate - e ognuno è libero di comportarsi come meglio crede. Ma noi come Unione, e non da oggi, avevamo chiesto sulla base anche della legge Olivi una programmazione delle aperture domenicali. La nostra prospettiva era quella di dare un servizio alla città turistica e nello stesso tempo ai residenti. E questo significa stabilire alcune domeniche con i negozi aperti in concomitanza con eventi particolari per creare, oltre che un servizio, un sistema immagine della Rovereto turistica».
Ma le liberalizzazioni hanno portato ad altri risultati: ognuno può aprire come e quando vuole. E se Fontanari punta il dito contro «la trovata dei bocconiani (leggi l’ex presidente del consiglio Mario Monti ndr)» che non ha portato vantaggi, ne ha anche per Bersani: «Ne abbiamo le scatole piene anche del decreto che porta il suo nome. Abbiamo avuto in più occasioni la dimostrazione che le liberalizzazioni non hanno portato all’effetto sperato. Per il rilancio dell’economia non servono più aperture, ma una maggior qualificazione dell’offerta da parte degli imprenditori da una parte e dall’altra un sostegno alle piccole realtà che rappresentano una vera ricchezza del territorio. Finché non ci sono più soldi non si avrà un aumento di consumi e di conseguenza una maggior occupazione: ora vediamo cosa saprà fare Renzi...» afferma Fontanari.
Che sul prolungamento dell’orario nelle ore serali mette le mani avanti: «In una dimensione cittadina come la nostra ha senso per una piccola fetta di clientela... Ma qui non siamo né a Milano né a New York. La questione è sempre quella: è possibile spalmare gli acquisti lungo un arco più ampio del giorno, ma il fatturato non aumenta se la gente non ha soldi da spendere».
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