«Eri un angelo senza ali»: l’omaggio di Trento a Miguel Angel Cayo Ramirez, ucciso per aver difeso una ragazza
La panchina in piazza Dante dove il ragazzo peruviano trovò la morte nell’aprile del 2009
TRENTO. Sulle struggenti note de’ “El condor pasa” degli Inti Illimani, eseguito dai suoi connazionali, si è conclusa la breve ma sentita cerimonia di intitolazione di una panchina, la sua panchina, alla memoria di Miguel Angel Cayo Ramirez, ucciso nella notte tra il 28 ed il 29 aprile del 2009 perché invece di “girarsi dall’altra parte” era intervenuto a difesa di una ragazza – minorenne – che veniva molestata lì nei giardini.
“Eri un’anima libera con un cuore generoso, un angelo senza ali…” recita la targa che il Servizio parchi e giardini del Comune ha posto sulla spalliera lignea di quello che era il suo posto fisso.
A salutarlo, oltre alla sorella ed al fratello che risiedono ad Arco, rappresentanti della comunità peruviana in Trentino, accorsi per rendere omaggio a quel loro cittadino, vittima, come ha detto anche il sindaco Franco Ianeselli “dell’oblio di un fatto gravissimo, accaduto nel cuore della città ma che sembrava rimosso dalle coscienze di quasi tutti.
Con questo gesto – ha aggiunto – grazie all’insistenza di Roberto Gallina che lo aveva conosciuto e che ha fatto di tutto per perpetrarne la memoria, ora l’amministrazione comunale ha deciso che la panchina da lui fatta assurgere a suo luogo preferito di residenza, gli sia dedicata, con un gesto simbolico ma che lo metta quotidianamente sotto gli occhi di chi frequenta i giardini e di chi transita lungo i viali”.
Le note andine e gli applausi della comunità peruviana hanno concluso la breve ma significativa cerimonia. C.L.