accoglienza

Emergenza freddo, entro venerdì il Comune di Trento aprirà l’ex scuola Bellesini ai senza dimora

I posti letto saranno destinati ai richiedenti asilo che non hanno i requisiti per essere accolti nel sistema di accoglienza provinciale



TRENTO. L’Amministrazione comunale ha deciso di mettere a disposizione le aule dell’ex scuola Bellesini per l’accoglienza delle persone che in questi giorni passano la notte all’addiaccio. In particolare, l’edificio offrirà un posto letto - tra giovedì e venerdì, come conferma stamattina l'assessora Chiara Maule - a chi attualmente dorme in strada perché non ha i requisiti per essere inserito nel sistema di accoglienza provinciale.

Il sindaco Franco Ianeselli e l’assessora Chiara Maule hanno contattato nei giorni scorsi alcuni soggetti del terzo settore per individuare il potenziale gestore della struttura. “Con la nevicata di venerdì scorso e con l’abbassamento delle temperature in atto, la situazione dei senza dimora della città si è aggravata – ha spiegato Ianeselli – Da qui la decisione di cercare in fretta una soluzione. Sappiamo bene che questa è un’emergenza ampiamente prevista ma l’Amministrazione comunale non ha né la competenza né le risorse per affrontarla. Tuttavia, di fronte a una situazione come questa non si può certo stare a guardare. Dobbiamo ringraziare ancora una volta il terzo settore ed il volontariato che non si tirano mai indietro e non fanno mancare il loro supporto”.

Ha aggiunto l’assessora Maule: “Le persone che attualmente vivono in strada sono per lo più di richiedenti asilo, molti di loro sono arrivati a Trento via terra. Vivono in una sorta di limbo, sono in attesa di una risposta sullo status di rifugiato dal Commissariato di Governo. Non c'è una struttura che li accolga anche se tra di loro c’è pure qualcuno che lavora. A volte si tratta anche di famiglie con bambini per le quali i nostri Servizi sociali si affannano a cercare un posto. Urge trovare soluzioni strutturali altrimenti il prossimo inverno l’emergenza si ripresenterà con la stessa drammaticità di oggi”. C.L.













Scuola & Ricerca

In primo piano