Edilizia, arriva il «tecnico unico» contro le lungaggini
Il Comune di Trento cerca di rimediare ai ritardi nel rilascio dei permessi a costruire. Soddisfatti i professionisti
TRENTO. Un solo tecnico comunale sia per la fase di verifica di ammissibilità della domanda di permesso di costruzione sia per l’istruttoria della domanda stessa. È questa la novità presentata ieri dal Comune che ha come obiettivo l’abbattimento dei tempi di approvazione di una richiesta per rientrare nel periodo previsto dalla legge: ad oggi la media è di circa 78 giorni contro i 60 indicati.
La riforma è stata illustrata da Giuliano Franzoi, dirigente del servizio attività edilizia, e da Cristiano Martinelli, capoufficio edilizia privata, con la speranza, con questo provvedimento, di accelerare i tempi di rilascio dei permessi e, snellendo la burocrazia, di migliorare l’efficienza del servizio. Addio quindi ai disordini e ai ritardi causati dalla doppia verifica da parte di due tecnici diversi che, se discordanti, davano luogo ad allungamenti degli iter burocratici. Una figura, questa del tecnico istruttore unico, nata dalle richieste degli Ordini professionali interessati ma anche della cittadinanza e che ha come scopo principale una maggior collaborazione tra tecnico, cittadino e liberi professionisti in una pratica edilizia, in quanto il tecnico dovrà seguire la procedura da inizio a fine. A partire da martedì 13 febbraio, data in cui entrerà in vigore il provvedimento, chiunque voglia presentare una richiesta di costruzione potrà contattare via e-mail l’ufficio competente (ufficio_ediliziaprivata@comune.trento.it), allegando il modello di richiesta di appuntamento disponibile sul sito del comune e ottenere, entro un massimo di quattro giorni lavorativi, un riscontro. Inoltre il numero di sportelli di front office del Comune aumenterà da quattro a sei e saranno aperti lunedì e mercoledì mattina.
Gian Maria Barbareschi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri, soddisfatto di questo passo in avanti che chiedeva ormai da nove anni, pensa sia opportuna un’adeguata formazione dei tecnici interni affinché avvenga una concreta attuazione di questa misura. Invita inoltre i cittadini a una messa a norma del proprio patrimonio edilizio onde evitare sovraccarichi del sistema e complicazioni in caso di compravendite o successioni.
Marco Giovanazzi, presidente dell’Ordine degli Architetti, si è detto contento delle misure adottate dal Comune, in risposta a quello che ormai è diventato un problema storico della città di Trento. Questa nuova figura, diventando un membro attivo del team di progettazione, favorirà un miglioramento del rapporto tra cittadino e “burocrazia” ma anche una valorizzazione professionale del tecnico, che potrà dare al progetto un contributo concreto. Sempre secondo Giovanazzi, è necessario concentrarsi maggiormente sui veri abusi edilizi e non sulle piccolezze, per accorciare i tempi di approvazione di una richiesta. Tale misura servirà anche per far fronte all’aumento di richieste di permessi, nel 2017 di quasi un terzo superiori rispetto al 2016.
*studenti del liceo Prati e stagisti al “Trentino”