Droga, assolto perché “rasta”: «Può avere qualche dose in più»
Lo scout arrestato a Trento è già libero. Il tribunale: «Gli adepti di quella religione usano la marijuana anche come erba meditativa»
TRENTO. Assolto perché «rasta». Richiamandosi ad una sentenza della corte di cassazione un giudice del tribunale di Trento ha assolto il giovane capo scout arrestato venerdì mattina dalla guardia di finanza. Nella perquisizione - anche a casa - era stata trovata delle piantine di marijuana essiccate (un quantitativo che superava la «dose giornaliera ammessa») oltre a 2 mila euro abbondanti che erano stati considerati provento di spaccio. Davanti al giudice l’arresto è stato sì convalidato ma alla fine si è arrivati all’assoluzione. Un ruolo importante l’ha avuto il fatto che sia stato chiarito - al di là di qualsiasi dubbio - che i soldi erano stati raccolti per gli scout e che agli scout dovevano essere consegnati nel giro di poco. E poi c’è stato il richiamo alla sentenza della cassazione del 2008 che di fatto stabilisce che i rasta - in quanto seguaci religione rastafariana - possono liberamente circolare con qualche dose di "erba" in più del lecito perché «secondo le notizie relative alle caratteristiche comportamentali degli adepti di tale religione, la marijuana non è utilizzata solo come erba medicinale, ma anche come erba meditativa».