Donna delle pulizie «ripulisce» un anziano

Trentina di 49 anni a processo per appropriazione indebita. Avrebbe rubato al suo datore di lavoro novantenne un orologio d’oro e contanti per 6 mila euro



TRENTO. Avrebbe ingannato il suo datore di lavoro novantenne rubandogli un orologio d’oro del valore di 2 mila euro e prelevando 6 mila euro dal conto corrente che si era fatto cointestare. Per questo una donna delle pulizie di 49 anni, trentina, è finita sotto processo davanti al giudice Marco la Ganga con l’accusa di appropriazione indebita. La donna è stata denunciata dalla nipote dell’anziano, che era anche sua amministratrice di sostegno. L’uomo è morto a 92 anni l’anno scorso. La donna lavorava per lui a partire dal 2006 due volte alla settimana per un totale di 6 ore. La donna faceva le pulizie e aiutava l’anziano nelle faccende domestiche. Dopo tre anni, nel 2009, l’anziano decise di cointestare un conto corrente bancario alla donna per le pulizie, mentre ha chiuso quello che aveva prima sul quale operava la nipote.

A partire dal 2009, l’anziano ha iniziato ad avere problemi economici. Prima, secondo il racconto della nipote, usciva a cena e spendeva per riparare la macchina, ma poi ha eliminato tutte le spese superflue. Per questo motivo il figlio dell’anziano e la nipote hanno iniziato a preoccuparsi. Hanno iniziato a temere che l’anziano potesse essere stato raggirato. Il sospetto è aumentato quando l’anziano ha sostituito la serratura del portone di casa consegnando le chiavi solo alla donna delle pulizie, mentre prima il figlio e la nipote ne avevano una copia. I familiari hanno più volte cercato di far ragionare l’anziano, ma non c’era niente da fare. Nel febbraio del 2012, poi, l’uomo è stato ricoverato nella casa di cura Solatrix per un ictus. In questa occasione, la nipote è stata nominata amministratrice di sostegno e poi, nel giugno 2012, ha chiuso il conto e ha chiesto gli estratti conto.

Da un’attenta lettura, è emerso che anche il giorno dopo il ricovero dell’uomo nella casa di cura, erano stati prelevati 700 euro in contanti. Durante il ricovero ci sono stati altri prelievi in contanti del tutto ingiustificati. In tutto, mentre l’anziano era in ospedale, erano stati prelevati 6.050 euro. Prelievi del tutto sproporzionati, visto che l’uomo era ricoverato in ospedale e non doveva fare spese. La donna si rifiutò anche di consegnare le chiavi di casa. In maggio, non vedendo più l’orologio d’oro del nonno, la nipote dell’anziano chiese dove fosse finito. Il nonno le rispose che la donna delle pulizie lo aveva portato ad aggiustare. Peccato che gliene avesse restituito uno di pochissimo valore.













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