«Dolomiti Conference», a Trento la tre giorni sul clima: oltre 100 esperti da tutto il mondo
Delegati arrivati anche da Libano, Stati Uniti, Cina, India, Brasile, Uganda, Qatar e Emirati Arabi. Obiettivo elaborare le proposte da portare alla Cop29 in programma a Baku in Azerbaijan
TRENTO. Con il titolo “Global Governance of Climate Change and Sustainability" si è aperta ieri (17 ottobre) a Trento la terza edizione della Dolomite Conference, iniziativa che vede la partecipazione di oltre cento delegati, tra docenti, studenti, imprenditori, giornalisti e manager, provenienti da tutto il mondo. "La questione del clima e dei grandi cambiamenti ambientali tocca da vicino il territorio Trentino, per la peculiarità dell'ambiente naturale alpino. Questa occasione di confronto è per noi particolarmente importante, perché ci aiuta a governare i grandi cambiamenti nell'ottica della sostenibilità. Come Provincia stiamo promuovendo lo sviluppo del territorio guardando alla sostenibilità sociale, ambientale e produttiva", ha detto, nell'incontro introduttivo, l'assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli.
Occasione di confronto e di incontro tra realtà e culture diverse, la conferenza riunisce realtà internazionali ed esponenti provenienti da Paesi spesso divisi da conflitti aperti o contrasti per rispondere all'emergenza comune dei cambiamenti climatici. Sono infatti presenti delegati da Libano, Stati Uniti, Cina, India, Brasile, Uganda, Qatar e Emirati Arabi. L'intento degli organizzatori è trovare un terreno comune per favorire scambi e collaborazione in vista di un obiettivo condiviso.
“Abbiamo sostenuto la Dolomite Conference fin dalla sua gestazione, che data ormai più di tre anni fa, perché Autostrada del Brennero – spiega l’Amministratore Delegato della società Diego Cattoni - ha nel suo DNA l’attenzione all’ambiente. A chi non conosce la nostra realtà può apparire bizzarro, se non insincero, che un’autostrada si preoccupi della sostenibilità. Chi ci conosce, invece, sa che Autostrada del Brennero ha ben chiaro che l’unico modo di continuare a servire lo sviluppo dei nostri territori, dell’Italia e dell’Europa è realizzare una mobilità davvero sostenibile. Di questo – continua Cattoni – parlano i progetti da noi già eseguiti, come il primo centro italiano di produzione e distribuzione di idrogeno verde a Bolzano, cui a breve ne seguiranno altri otto, o come BrennerLec, la dimostrazione che una gestione dinamica delle velocità garantisce spostamenti più rapidi, più sicuri e meno inquinanti. Di questa consapevolezza ambientale parla poi in maniera assai chiara il progetto di realizzare nel cuore delle Alpi il primo Green Corridor d’Europa, oltre 9 miliardi di investimenti che ruotano intorno a tre principi cardine: la transizione ecologica, intesa come sostegno alla diffusione delle energie rinnovabili e dei veicoli ad emissioni zero, la digitalizzazione del trasporto su gomma, per connettere veicoli smart ad autostrade altrettanto smart e l’intermodalità, così da spostare su ferro il traffico merci a lunga percorrenza”.
Il risultato dei lavori sarà un documento di proposte da portare alla Cop29 in programma il mese prossimo a Baku in Azerbaijan.